Una mostra che diventa trina e che propone a Carpi  l’arte del Seicento: nella prestigiosa cornice di Palazzo dei Pio (ma anche negli spazi della Chiesa di S.Ignazio-Museo diocesano e di Palazzo Foresti) si potranno infatti ammirare opere di grande valore, testimonianza della cultura figurativa di questo secolo, durante il quale il patrimonio pittorico cittadino si arricchisce di opere di Carracci, Guercino, Guido Reni ma anche di Caula, Stringa, Palma il Giovane, Mattia Preti.

La mostra, intitolata Rare pitture. Ludovico Carracci, Guercino e l’arte nel Seicento a Carpi,  propone fino al prossimo 20 giugno una quarantina di opere, provenienti da istituzioni pubbliche e private locali ma anche straniere (Notre Dame e Louvre di Parigi) alle quali si aggiunge un percorso di visita in alcuni edifici sacri della città. San Bernardino libera Carpi da un esercito nemico di Ludovico Carracci è ad esempio un’opera di fama che vicende alterne di vendite, requisizioni, soppressioni hanno allontanato dalla città per la quale era stato dipinto per la cattedrale di Notre Dame di Parigi dove attualmente è conservato: per la prima volta questa opera torna a Carpi in occasione di questa mostra.

Come detto è un’assoluta novità il fatto che un appuntamento culturale così importante si svolga in tre monumenti storici della città, il rinascimentale Palazzo dei Pio coi suoi Musei in primis (dove si potranno ammirare le opere principali nella loggia del Primo Ordine e nella Sala dei Mori) e poi il Museo diocesano (con una scelta di quadri a committenza sacra) e Palazzo Foresti (dove sono accolte invece opere a tema profano del ‘600 ora nelle collezioni civiche, ma provenienti dalla collezione del cavalier Pietro Foresti): il tutto grazie alla collaborazione tra amministrazione comunale, Diocesi di Carpi e Palazzo Foresti srl.

Il Palazzo dei Pio, sede principale della mostra, ha undici secoli di vita ed è stato riaperto alla città dopo lunghi lavori di restauro nel 2008, simbolo stesso di Carpi. Attraverso le sue finestre si possono vedere scorci e vedute inedite del centro storico: la Piazza dei Martiri (una delle più grandi d’Italia), il Duomo barocco, il complesso della Sagra. Carpi può così vantare un percorso culturale decisamente invidiabile: Palazzo dei Pio, la Biblioteca Multimediale Arturo Loria, il Museo del Deportato politico e razziale, il Castello dei Ragazzi, la ex Sinagoga sede della Fondazione ex Campo di Fossoli: in attesa di poter recuperare dal Demanio il Torrione degli Spagnoli.

Il Museo della città, grazie ad un innovativo progetto che si integra con i Musei del Palazzo e il Museo al Deportato, ripercorre 35 secoli di storia di Carpi e del suo territorio, attraverso l’esposizione di reperti, opere, materiali che tracciano l’evoluzione ambientale, lo sviluppo economico, sociale, politico e culturale che ha definito la città di oggi. Quattro grandi periodi si raccontano per isole tematiche nelle logge del secondo ordine di Palazzo dei Pio: la fase pre-urbana; il periodo della signoria dei Pio; la dominazione estense fino all’Unità d’Italia; il Novecento. Non mancano aree per le esposizione permanenti, spazi per mostre temporanee, laboratori, sale di consultazione, sale conferenze, book shop, caffetteria, che fanno di oltre 8 mila dei 14 mila metri quadrati della residenza dei Pio un’isola dedicata all’incontro, alla fruizione artistica, alla valorizzazione del patrimonio storico.

Il Museo Diocesano d’arte sacra Rodolfo Pio di Savoia ha sede nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, luogo prestigioso per monumentalità architettonica di epoca barocca. Le opere d’arte che qui si trovano sono esempi notevoli per la storia dell’arte a Carpi tra il XVII ed il XIX secolo. Il materiale presentato proviene da chiese della città e della Diocesi; arredi e suppellettili sacre, argenterie dal XVI al XX secolo, dipinti di pregio, incisioni, sculture, tessuti, scagliole.

Palazzo Foresti, edificio realizzato in stile neorinascimentale alla fine dell’Ottocento, già sede della raccolta di Pietro Foresti, collezionista internazionale che diede un impulso decisivo alla nascita nel 1914 dei Musei civici di Carpi, ha recentemente promosso una mostra su Giovanni Muzzioli che ne ha decretato il successo anche come sede espositiva.