Ringrazio ancora, a poco meno di un anno dalle Amministrative, tutti quei cittadini che con il loro voto e le preferenze ci hanno concesso di ottenere, nel solo distretto ceramico, un consigliere provinciale, quattro assessori e cinque consiglieri comunali. La Provincia di Modena nel suo complesso ha espresso due consiglieri provinciali, il vice presidente della Provincia, sette assessori comunali, due vice-sindaci, sedici consiglieri comunali. Per rigore di cronaca, Modena ha espresso un consigliere comunale.

E’ vero che la qualità politica non si conta soltanto con i risultati ottenuti, ma è anche vero che forse abbiamo saputo essere in sintonia con gli elettori dell’Italia dei Valori. Non è ponendoci sempre contro tutto e contro tutti che riusciremo a portare avanti le nostre idee e i nostri valori; vogliamo ricordare il male che il centrosinistra si è fatto da solo in Italia?

Il gruppo all’interno dell’Italia dei Valori che mi ha indicato come coordinatore provinciale è pronto a sedersi al tavolo di trattative con il Partito Democratico, partendo dalla rigorosa necessità di far fronte comune contro la crisi economica e contro gli assalti incessanti di un governo a nostro avviso incapace e liberticida.

Senza svendere alcuno dei nostri principi.

Il programma dell’Italia dei Valori rimane quello proposto dal Presidente Antonio Di Pietro al congresso 2009 di Vasto, arricchito e sancito dall’Assemblea dei Delegati al recente Congresso di Roma; gli undici punti in cui si sostanzia sono in ogni sede il programma del popolo IdV.

In queste ultime giornate di campagna elettorale, sull’Idv e nell’Idv qualcuno ha perso il senso delle proporzioni. Debbo perciò ribadire la mia onestà e la mia trasparenza e sfido chiunque a dire il contrario. Ciò che mi differenzia dai miei accusatori è che io ho accettato di impegnarmi per l’Italia dei Valori, dove ognuno ritiene di essere il più puro, il migliore, il più giusto e tutto questo senza mediazione e senza compromessi, ottenendo in questo modo l’effetto contrario e ostacolando lo sviluppo del confronto e della democrazia interna.

Gira la domanda: “Ma dove guarda Basile?” Guardo la realtà. Provo a non rimanere legato alle beghe interne. Provo a guardare alle necessità di questa provincia e di questa regione; guardo ai risultati che stiamo ottenendo dove abbiamo accettato di misurarci con i problemi reali della gente e di non stare sull’Aventino a dire: “Come è cattivo il mondo”. Non debbo ricordare io come finì con l’Aventino.

E’ vero, l’Idv a Sassuolo non è riuscito a impedire che il Pd locale portasse alle ultime conseguenze i suoi errori, ma guardate Sassuolo oggi, dove perfino i ragazzi del Fassbinder sono stati trattati come delinquenti, la città militarizzata perché alcuni di loro hanno voluto ordinatamente manifestare il loro dissenso, mentre nessuna azione vera viene intrapresa contro la criminalità organizzata che sta allungando le mani anche su Sassuolo. Non era forse giusto impegnarsi per evitare quanto la giunta di centrodestra sta dimostrando?

Rischiamo di confondere il terreno della magistratura e il terreno della politica. Quando arriva la magistratura la politica deve farsi da parte e ogni cittadino che ha notizie o informazioni che presuppongano reati, deve andare a denunciarli davanti agli organi competenti. Ma se non ci sono ipotesi di reato, vuol dire allora che siamo nel campo delle idee e su quelle dobbiamo confrontarci, domandandoci in che modo possiamo fare valere di più quelle nelle quali crediamo.

Se un qualsiasi assessore o sindaco è colpevole di reati sia denunciato, ma se il tema è su come intendono lo sviluppo della città, allora confrontiamoci sulle idee e proviamo, se c’è, a trovare un terreno comune di lavoro.

In questi giorni sono stati arrestati 20 presunti esponenti del clan dei casalesi, 13 dei quali imprenditori edili, a conferma che l’argomento è dannatamente serio, ma i casi sono due: o l’amministrazione di Modena è correa e allora andiamo dai carabinieri, oppure sediamoci al tavolo e giochiamo a carte scoperte, puntando sui nostri principi: meno impermeabilizzazione del territorio, più trasporto su rotaia, acqua pubblica, nuove politiche per il centro storico, una riflessione innovativa sulle periferie, riforma dei servizi.

Noi vogliamo il confronto, lo perseguiamo in ogni modo, ma senza calare le braghe e senza perdere di vista i nostri obiettivi. Se l’accordo non si trova, deve essere chiaro ai cittadini chi ha detto di no e a cosa ha detto no. Entrare in Giunta? E’ la conseguenza, non la premessa.

Ma di sicuro, finché sarò coordinatore provinciale, non mi sottrarrò al confronto e alla verifica degli obiettivi e dei programmi, andandoci senza cambiali in bianco già firmate.

(il coordinatore provinciale IdV Sergio Basile)