Chi vuole uno spazio per fare attività e associazionismo deve chiedere e seguire la legge. Non può essere concesso a nessuno di fare quello che ha fatto il CAM in questi mesi. Adesso il proprietario decide che vuole indietro il suo spazio, e si chiede com’è possibile che in un edificio abbandonato ci siano attive tutte le utenze.

Me lo chiedo anch’io: com’è possibile che si possa mettere in piedi addirittura laboratori di fotografia, palestre, vendere bevande, e chiedere un biglietto d’ingresso senza che nessuno chieda se si ha la licenza e i permessi per fare tutto questo? Lo chiedo anche al Comune: qualcuno è andato a controllare cosa succede? Oppure deve passare il messaggio che chiunque può fare quello che vuole dove vuole? La legalità è un valore, e lo è anche la proprietà privata, e il diritto di disporre liberamente di essa, senza la paura che un gruppo di nostalgici di regimi passati pensi che sia giusto appropriarsi dei beni degli altri per disporne a piacimento.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)

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La proprietà dell’immobile che il CAM ha occupato il 20 di Novembre scorso, ora vuole farsi valere. Ed è bene che le istituzioni diano ascolto a questa voce. C’è un principio che deve valere sempre: ciascuno è libero di disporre delle proprietà come crede, finanche lasciarle andare in rovina, se questo non causa danno ad alcuno, o limita la libertà di altri. Nessuno, anche con le migliori intenzioni deve poter pensare di divenire proprietario di ciò che non gli compete: che un gruppo di persone possa installarsi in una proprietà altrui, organizzare eventi, corsi di fotografia, vendere bevande senza alcun permesso, non ha senso alcuno. Spero che adesso si proceda allo sgombero dello stabile: perché sia ripristinata la legalità. Come a Sassuolo tenta di fare il sindaco Luca Caselli, che basandosi su un semplice principio, sta provando a sanare illegalità che arrivano da lontano, a cominciare dal Fassbinder. Quale principio? Chi vuole una sede per fare associazionismo semplicemente dovrebbe chiederla, e non occuparla.

(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)

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“Non si aspetti un giorno di più. Ora che a richiederlo sono anche i proprietari, si proceda allo sgombero dello stabile occupato del CAM di Modena. Le deroghe alla legalità sono state anche troppe. Va riaffermato il principio che nessuno può sentirsi legittimato ad occupare uno spazio privato che non gli appartiene contando poi sul fatto di farla franca. Chi ha occupato abusivamente ed illegalmente lo stabile di via delle Suore va cacciato e perseguito in termini di legge”.

(il Capogruppo provinciale del Popolo della Libertà, Dante Mazzi)

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“Nessun reato deve restare impunito, ed e’ ora adesso che le autorita’ competenti intraprendano le azioni necessarie nei confronti di chi ha finora occupato abusivamente lo stabile in zona Sant’Anna a Modena. Occorre intervenire quanto prima in modo da non lasciare spazio a chi, con prepotenza e nell’ illegalita’, si e’ appropriato di uno spazio a cui non aveva diritto. Occorre ristabilire quanto prima il principio di legalita’ per evitare che tali azioni diventino di esempio per altre persone, ed in modo da evitare principi di emulazione che sarebbero dannosi per la citta’ di Modena: non solo queste azioni sono infatti offensive nei confronti dei tanti cittadini modenesi onesti, ma qui e’ in gioco anche il degrado della nostra citta’. La prevenzione di nuovi crimini infatti passa anche attraverso l’esempio di legalita’ e la cosidetta “tolleranza zero”: la criminalità è un fenomeno contagioso che può iniziare con un apparentemente piccolo reato e diffondersi ad un’intera comunità; cioè l’impulso ad assumere un determinato comportamento puo’ partire da una caratteristica dell’ambiente circostante. In una città come Modena, anche problemi apparentemente di minore importanza – come appunto l’ occupazione abusiva di immobili- sono inviti a crimini più gravi, e se non si prenderanno subito provvedimenti, la sensazione di anarchia si diffonderà dall’edificio alla via su cui si affaccia, ecc, dando il segnale che tutto è possibile. Solamente ristabilendo la legalita’ si puo’ restituire ai cittadini la fiducia nelle elementari regole di convivenza e contenere effettivamente altri fenomeni simili in futuro”.

(il Consigliere Provinciale del Popolo della Libertà Matteo Malaguti)