cgilI sindacati dei servizi Filcams/Cgil e della Funzione Pubblica/Cgil di Carpi denunciano il serio rischio di contrazione di diversi appalti di servizi (biblioteca, museo civico, Urp, servizi di assistenza alla persona) e di riorganizzazione di uffici comunali a partire dal 2010. Poiché i costi di tali appalti sono quasi esclusivamente riconducibili a costi di personale, i tagli si rifletteranno inevitabilmente in perdita di posti di lavoro o in forti riduzioni di orario per i lavoratori coinvolti.

Certo non sarà un buon inizio di anno per diverse decine di lavoratori che non avranno più uno stipendio, o se lo vedranno ridotto!

I Sindacati sono infatti allarmati dalle informazioni che ricevono, sia dalle stesse aziende appaltatrici che dai lavoratori, sui forti problemi di ricollocamento del personale delle cooperative appaltatrici – personale altamente qualificato – in un periodo di crisi come questo, oltre che per l’abbassamento qualitativo e quantitativo dei servizi rivolti ai cittadini, in particolare in un Comune come Carpi che da anni considera come fiore all’occhiello gli interventi sul sociale e la cultura.

Di fronte a tali tagli, Filcams/Cgil e Fp/Cgil richiamo alla responsabilità sociale la stessa Amministrazione comunale di Carpi, che si dichiara attenta alle tematiche sociali e del lavoro, ma decide, senza alcun confronto con il sindacato, dove e come tagliare.

Anche con le stesse aziende appaltatrici, non c’è stato confronto trasparente, dopo anni di proficua collaborazione. Il Comune ha ritenuto sufficiente una semplice comunicazione che suona più o meno così: “siamo spiacenti, ma visto il momento di crisi congiunturale siamo costretti, con profondo rammarico, a porre fine al contratto di lavoro”.

Il Sindacato denuncia la paradossale situazione per cui si stanziano fondi per la crisi, ma poi si crea disoccupazione tagliando sugli appalti di servizi. I Sindacati invitano tutti a fermarsi un momento e riflettere su quanto critico sia lo stato delle cose, criticità che non può e non deve essere risolta scaricando i costi sui lavoratori meno tutelati e con una decisione unilaterale da parte dell’Amministrazione comunale.

Il Comune ha fatto i conti, che nei tagli di bilancio ci sono in gioco delle persone?

Evidentemente è un fatto del tutto secondario, ma la Cgil non ci sta! Parliamo di uomini e di donne, di persone che lavorano per il Comune da anni (anche 15-20 anni), che hanno famiglia e mutuo da pagare. Non solo, vi sono anche giovani lavoratori che tentano, nel mondo della precarietà, dicostruirsi un’esperienza e una professionalità. Lavoratori già part-time che si vedrebbero ridurre ulteriormente il proprio orario di lavoro.

Il Comune di Carpi non può non farsi carico della situazione e non rivedere le proprie posizioni. Filcams e Fp hanno chiesto urgentemente un incontro con il Sindaco per affrontare quella che considerano una vera emergenza ed arrivare ad una soluzione che dia le maggiori garanzie ai lavoratori coinvolti.

(Filcams/Cgil Carpi – Fp/Cgil Carpi)