drogaNel biennio 2006-2007 sono state 3.609, su un totale di 128.672 accessi, le persone con problemi sanitari correlati ad uso prolungato o abuso di alcool, farmaci, cannabis, eroina e cocaina, che si sono rivolte al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore.

L’analisi dei codici di gravità, registrati dal triage, ha evidenziato il 4% di codici rossi (contro l’1%, nello stesso periodo, per il resto degli accessi), il 26% di codici gialli (14% per il resto degli accessi), il 49% di codici verdi (50% per il resto degli accessi) e il 21% di codici bianchi (34% per il resto degli accessi).

E’ il profilo che emerge dallo studio Sostanze psicoattive e accessi al Pronto Soccorso, presentato oggi a Bologna nell’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore da Raimondo Pavarin, responsabile dell’osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Bologna, Massimo Annicchiarico, direttore sanitario dell’Azienda USL di Bologna e Luigi Tagliabue, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna.

Lo studio, condotto analizzando i dati presenti nella cartella informatizzata, ha evidenziato gli accessi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, nel biennio 2006-2007, correlati all’uso prolungato o all’abuso di alcool, farmaci, cannabis, eroina e cocaina.

Diverse le diagnosi riscontrate dall’esame delle cartelle cliniche, a seconda del tipo di abuso. Quelle più ricorrenti correlate all’abuso di alcool riguardano patologie dell’apparato digerente (cirrosi epatica) e psichiche (disturbi della personalità), quelle legate all’abuso di cannabis comprendono disturbi psichici (psicosi affettive) e problemi del sistema cardio-circolatorio (disturbi del ritmo cardiaco), all’abuso di oppioidi sono correlate patologie dell’apparato digerente (malattie del colon), mentre patologie psichiche e cardiache (sindromi speciali, disturbi del ritmo cardiovascolare) sono le più ricorrenti quando l’abuso riguarda la cocaina.

Ai 3.609 accessi in Pronto Soccorso hanno fatto seguito 700 ricoveri, all’incirca una persona su cinque, per 4.503 giornate complessive di degenza, la cui durata media è stata di 1.7 giorni. Oltre la metà dei ricoveri, il 56%, è avvenuta nei reparti di Medicina, il 13% presso il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, il 9% in Gastroenterologia.