autobus_atcm_2Deve proseguire il confronto sul piano della mobilità comunale e provinciale, oltre che sulla questione specifica del piano industriale di Atcm. Comune e Provincia di Modena sollecitano le parti a ricercare un’intesa ed in particolare l’azienda ad intensificare l’azione di coinvolgimento dei lavoratori nella costruzione delle scelte e nella definizione degli obiettivi.

Sulla vertenza ATCM e sullo sciopero dichiarato per lunedì 12 ottobre, intervengono gli assessori alla mobilità del Comune di Modena Daniele Sitta e della Provincia Stefano Vaccari: “Lo sciopero è ovviamente uno strumento legittimo delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, ma noi ci auguriamo che la trattativa, già positivamente avviata, prosegua speditamente e si chiuda con un accordo, avendo come obiettivo comune il miglioramento del servizio di trasporto pubblico sul territorio modenese”

L’Agenzia per la Mobilità, nel corso della settimana, ha concordato con Atcm le modifiche ritenute necessarie per avviare a soluzione i problemi che si sono verificati nelle prime settimane di applicazione della nuova organizzazione, in particolare quindi i ritardi ed il sovraffollamento di alcune linee ed in alcuni momenti della giornata.

L’azienda sta ora organizzando le misure pratiche per ridurre i disagi entro limiti accettabili, modifiche che entreranno in vigore dal 19 di ottobre. Orari, percorsi, turni di alcune linee saranno rivisti ed proprio in questa fase che gli assessori alla mobilità di Comune e Provincia auspicano un forte coinvolgimento del personale e delle organizzazioni sindacali.

Come già ribadito, proseguirà poi l’opera di monitoraggio delle linee (urbane ed extraurbane) fino alla fine del 2009 per verificarne l’andamento e quindi per apportare ulteriori miglioramenti, al fine di raggiungere l’obiettivo di un servizio perfettamente a regime dal 7 gennaio 2010.

“Tutti dobbiamo avere a cuore la qualità del servizio e quindi lavorare e collaborare in questa direzione -concludono Sitta e Vaccari- e se qualcuno tra dirigenti, lavoratori ed utenti pensa che screditando pubblicamente l’azienda e l’Amo si ottenga di più, probabilmente ha sbagliato i conti, di sicuro non sta operando per un servizio di trasporto pubblico locale sostenibile e di qualità.