anni 50Il Fotomuseo Giuseppe Panini organizza una visita guidata gratuita alla mostra “Anni ‘50. Modena e l’Italia della rinascita”: l’appuntamento è sabato 10 ottobre, a partire dalle ore 11.30, nei rinnovati locali dell’ex Ospedale Sant’Agostino. Il tour avrà la durata di circa un’ora, la prenotazione non è necessaria, e in calendario seguiranno altri due appuntamenti analoghi: il 24 ottobre e il 7 novembre, sempre alle ore 11.30.

Foto degli anni Cinquanta che testimoniano la rinascita globale non solo di una città – Modena – ma anche di un intero paese, l’Italia: una selezione di oltre 100 scatti che intendono offrire uno sguardo su quegli anni di trasformazioni storiche, sociali e culturali che hanno interessato l’intera nazione. La rassegna, realizzata dal Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sarà aperta al pubblico fino al 15 novembre. Gli scatti, per quanto riferiti ad ambiti diversi fra loro, offrono lo spaccato di un’epoca e dei suoi protagonisti: dai “fatti di Modena” del 9 gennaio 1950, culminati tragicamente con l’uccisione di sei operai delle Fonderie per mano della polizia in seguito a uno sciopero, alla nuova classe sociale, operaia e piccolo borghese, che da subito si è imposta in quegli anni di rinascita globale.

La mostra inizia con la ricostruzione urbanistica dopo le ferite lasciate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale; con l’immagine di una città alterata dalla speculazione edilizia, esplosa proprio in quegli anni, che vede sorgere nuovi quartieri caratterizzati da palazzoni enormi costruiti su iniziativa dell’Inacasa, lanciata da Fanfani nel 1949 e, contestualmente, il realizzarsi di grandi infrastrutture: strade, scuole, impianti sportivi che mirano a mettere a proprio agio il cittadino, così come la diffusione dell’allacciamento dell’acqua corrente e dell’elettricità nelle case.

Le immagini di “Anni ‘50. Modena e l’Italia della rinascita” sono capaci di far cogliere allo spettatore lo spirito di quegli anni, in una trasformazione sociale che ha come protagoniste le nuove utilitarie, simbolo delle prime gite fuori porta delle famiglie, dalla Fiat 500 alla Bianchina, i primi ciclomotori, dalla Vespa alla Lambretta, emblemi dell’emancipazione giovanile e dei nuovi miti cinematografici, e l’oggetto per eccellenza più all’avanguardia, la televisione; tutto questo fino alla più spicciola e colorita quotidianità. Il tutto raccontato dagli scatti “autoriali” di Franco Vaccari e di Gualberto Davolio Marani, e soprattutto quelli realizzati dagli studi fotografici Roli, Bandieri, Botti & Pincelli, che con la propria longeva attività hanno consentito di raccontare con grande immediatezza e spontaneità i fatti salienti di un passato abbastanza recente che ha contribuito in maniera determinante a gettare le basi del nostro presente.