cuorePrendersi cura della salute del proprio cuore: sempre, in ogni ambiente, a cominciare dal luogo in cui si trascorre la maggior parte della giornata, l’ambiente di lavoro. Sono i messaggi della Giornata mondiale per il cuore 2009, fissata per domenica 27 settembre e organizzata dalla World heart federation, il più importante ente internazionale di cardiologia, con la sponsorizzazione dell’Organizzazione mondiale per la sanità e dell’Unesco. Anche Modena parteciperà attivamente con iniziative dedicate ai cittadini e alla salute. L’iniziativa, promossa dalla associazione “Amici del cuore”, vede la partecipazione e il sostegno dell’Azienda Ausl e dell’Azienda Policlinico, insieme alla Provincia e al Comune di Modena. Dalle ore 8,30 alle 11,30 di domenica 27 settembre, in piazzale Sant’Agostino a Modena, sarà allestito un punto informativo dove i cittadini potranno sottoporsi gratuitamente a un controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, e in particolare colesterolo, glicemia, pressione arteriosa, giro-vita e peso, a cura dell’associazione Amici del cuore. I primi due parametri verranno rilevati tramite pungidito, e i risultati del test sono forniti in tempo reale. All’interno di un pullmino i cittadini potranno effettuare i controlli, che saranno seguiti da apposite consulenze fornite da cardiologi e nutrizionisti. Il percorso per ciascun partecipante dura circa una decina di minuti ed è gratuito.

«La Giornata mondiale per il cuore – osserva l’assessore provinciale alle Politiche per la salute, Mario Galli – pone l’accento sulla responsabilità individuale per la propria salute. Purtroppo non c’è sempre un adeguato livello di consapevolezza sui possibili fattori di rischio»

«E’ un’occasione – rileva Giovanni Spinella, presidente dell’associazione Amici del cuore – per rilanciare il fondamentale ruolo che l’educazione alla salute e l’informazione rivestono nella lotta alla famiglia di patologie che detiene il primato degli indici di mortalità, invalidità e costi socio-sanitari in molti Paesi (comunicato n. 1008) . Siamo persuasi che questo impegno sempre più ampio sarà capace di ottenere, domani, per le politiche di prevenzione delle malattie del cuore le risorse che altri Paesi più provvidi del nostro ad essa già destinano. L’espressione “meglio prevenire che curare” infatti – conclude Spinella – pare diventata un’icona concettuale che tutti enunciano quale verità indiscutibile, ma che non riesce ad realizzarsi in termini di investimenti».

Prima causa di morte: le donne sono più a rischio

Nella provincia di Modena le malattie dell’apparato circolatorio rappresentano la principale causa di morte in entrambi i sessi. Nel 2007 i decessi riconducibili a queste patologie sono stati 2.596, pari al 39 per cento del totale, come mostrano i dati elaborati dal Servizio epidemiologia dell’Azienda Usl. Maggiormente colpite le donne (1.491 casi, il 57 per cento) rispetto agli uomini (1.105 maschi, il 43 per cento. In particolare, 893 decessi sono stati attribuiti alle malattie ischemiche del cuore (fra cui 393 infarti) e 631 decessi sono imputabili a malattie cerebro-vascolari (ictus), la tipologia più frequente fra le donne, mentre la prima categoria interessa prevalentemente gli uomini. Le cardiopatie ischemiche acute e croniche come l’infarto – con circa 900 decessi l’anno – e i disturbi circolatori dell’encefalo come l’ictus (circa 660 morti l’anno) sono le più devastanti tra queste patologie.

Nella nostra provincia nel biennio 2006-2007 il complesso delle azioni che vanno dalla prevenzione primaria all’attività interventiva ha portato a una riduzione del 23 per cento della mortalità per infarto acuto rispetto al 2003-2004, mentre a livello regionale la riduzione è stata del 13 per cento. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla forte collaborazione tra Azienda Usl, medici di medicina generale, Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena e associazioni di volontariato.

«La prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita – spiega Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Policlinico – sono elementi fondamentali per ridurre il fenomeno. Troppo spesso i fattori di rischio vengono sottovalutati». Cencetti ricorda i risultati di un’indagine svolta nel 2007 sulla popolazione modenese, dalla quale risulta che il 28 per cento dei modenesi fuma, il 20 per cento è sedentario, il 44 per cento risulta in eccesso ponderale (obesi e soprappeso). E ancora: un modenese su cinque riferisce di avere ipertensione arteriosa, il 34 per cento soffre di ipercolesterolemia e il 5 per cento di diabete. La stragrande maggioranza dei cittadini – il 90 per cento della popolazione – non consuma frutta e verdura in quantità sufficiente.

«Sempre nell’ottica della prevenzione, il Policlinico di Modena ha lanciato, assieme ad Amici del Cuore, il progetto Benessere Donna per la diagnosi precoce delle patologie legate alla menopausa tra le quali spiccano proprio quelle cardiache» spiega Cencetti.

Proprio per sensibilizzare la popolazione sui fattori di rischio, oltre alle iniziative straordinarie come la Giornata mondiale del cuore, l’associazione “Amici del cuore” ha promosso, insieme alle due aziende sanitarie modenesi, una “Alleanza per il cuore”, una partnership intersettoriale costituita da rappresentanti delle Aziende sanitarie, ospedali privati e medici di base con l’obiettivo di perfezionare ulteriormente l’integrazione fra tutti coloro che operano nei diversi settori – prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione – delle malattie cardiovascolari attraverso campagne rivolte al mondo della scuola, al terzo settore e, più in generale, alla popolazione modenese.

Il direttore generale dell’Azienda Usl Giuseppe Caroli, a questo proposito, insiste sull’importanza della prevenzione e di una comunicazione sempre più efficace: «E’ necessario che gli interventi di sensibilizzazione continuino a ricevere un forte impulso. A Modena puntiamo molto sull’Alleanza per il cuore, ma occorre anche intensificare l’azione di informazione e comunicazione fra tutti i cittadini, a cominciare dai più piccoli. Occorre far capire che una prevenzione efficace non comincia a 40 anni, ma fin da bambini. Per questo è intenzione di tutti i soggetti interessati studiare una campagna adeguata in tal senso per il 2010».

“Alleanza per il cuore” dal 2007 ha messo in campo ben 30 progetti di prevenzione e promozione di corretti stili di vita, rivolti sia alle scuole sia alla popolazione. Da ricordare inoltre il progetto di ricerca Pricam – Promozione ricerca cardiovascolare modenese – fortemente voluto dagli Amici del Cuore per sostenere i progetti di ricerca delle Cardiologie di Modena. Il fondo – finanziato dai cittadini tramite le donazioni dirette – sostiene progetti di ricerca innanzitutto con l’Università, ma anche con le Aziende Sanitarie e con tutti i soggetti che vorranno partecipare.