firmaGrande successo della raccolta firme promossa dal Comitato modenese Articolo 32 per la libertà di Cura a sostegno della delibera di iniziativa popolare sull’istituzione del Registro dei Testamenti Biologici. Nei soli due giorni del 19 e 20 settembre, in tre tavoli della città e in sole nove ore di permanenza, sono state raccolte quasi il doppio delle firme necessarie a presentare la proposta di delibera al Consiglio comunale di Modena. Si è toccato quota 600, rispetto alle 300 firme previste dal Regolamento comunale.

Tanti fra i cittadini che si sono recati ai due tavoli – uno in centro sotto i Portici del Collegio, l’altro alla Festa del PD a Ponte Alto – non hanno potuto firmare perché residenti in altri comuni della provincia e hanno comunque manifestato grande interesse a proporre analoghe iniziative nelle loro città. “L’alto afflusso ai nostri tavoli – dicono i promotori del Comitato modenese Articolo 32 – dimostra quanto sia sentito il tema delle direttive sul fine vita e i trattamenti sanitari da poter scegliere in caso di malattia, anche qualora non sia possibile esprimere direttamente la propria volontà. E’ un chiaro segnale di come su questi temi le persone vogliano poter decidere e vogliano incalzare i rappresentanti politici a rispettare le proprie scelte”. L’istituzione del Registro comunale è la soluzione più rapida, economica e democratica per fare rispettare le proprie volontà e il diritto all’autodeterminazione sulle cure. Domani mattina, martedì 22 settembre, intorno alle ore 11 il Comitato consegnerà in Municipio le firme raccolte a sostegno della proposta di delibera, auspicando una sollecita calendarizzazione nei lavori del Consiglio comunale, e auspicando altresì un’ampia sensibilità da parte dei consiglieri sul tema del Testamento Biologico e dei diritti individuali.

Luca Ghelfi (PdL): tocca al parlamento legiferare, e spero il Comune attenda un quadro normativo più chiaro

L’argomento è difficile, e divide le coscienze, per questo motivo cercherò di non alzare i toni, però vorrei fare una precisazione sulla questione del registro dei testamenti biologici. Come ho già avuto modo di sostenere, su un argomento così delicato, è il parlamento che deve legiferare, ed è l’unico luogo preposto per prendere questo tipo di decisioni. Per questo motivo credo che un registro comunale dei testamenti sia quanto meno prematuro, fino a quanto una legislazione sul cosiddetto “fine vita” non dirà una parola se non definitiva, almeno certa. Per questi motivi, e non per motivi ideologici, o di sentire individuale, credo che, pur rispettando l’iniziativa di raccolta di firme al riguardo, perché svoltasi nel rispetto delle leggi, e il sentire di ciascun individuo su un tema così delicato, il Comune debba almeno attendere di avere un quadro normativo di riferimento al quale attenersi.