pd“Serve una nuova strategia per garantire sia il diritto all’assistenza di coloro che sono colpiti dall’Alzheimer, sia il diritto delle famiglie a una vita dignitosa”. A chiederlo è il gruppo consiliare del Partito democratico che, in un ordine del giorno, propone una serie di interventi per far fronte a una malattia molto diffusa anche nella nostra provincia.

Per migliorare la qualità dell’assistenza è necessario – sostiene il Pd nel suo documento – “mantenere elevato il trend di investimenti nei servizi rivolti agli anziani non autosufficienti”. Con alcuni obiettivi precisi: conciliare i tempi di lavoro e di cura; garantire un’assistenza più adeguata a domicilio senza privare la famiglia di un tenore di vita dignitoso; favorire la vicinanza di genitori e figli anche con politiche abitative che contrastino la “fuga” dei giovani verso comuni dove gli appartamenti costano meno.

“Il 21 settembre – spiega Giulia Morini, consigliere Pd e prima firmataria dell’odg – ricorre la Giornata contro la demenza di Alzheimer. La Regione Emilia-Romagna e Modena hanno fatto tanto per i malati e le loro famiglie. La rete dei servizi socio-sanitari è ampia e articolata e molto si sta investendo anche sulla prevenzione, con il contributo impagabile del volontariato e del terzo settore. Tuttavia, il progressivo aumento della casistica richiede una nuova strategia coordinata che possa contare su risorse adeguate. Per questa ragione chiediamo al governo di rifinanziare il Fondo nazionale per la non autosufficienza e a tutti i parlamentari modenesi di sostenere, durante la discussione della legge di bilancio per l’anno 2010, il rifinanziamento del Fondo”.

A Modena gli over 65 rappresentano il 22,7 per cento della popolazione, mentre l’11,4 per cento della popolazione è composta da anziani over 75. In città il fenomeno della non autosufficienza coinvolge circa il 7 per cento della popolazione, in termini assoluti circa 5 mila anziani, con un incremento di circa 300/310 nuovi casi di demenza ogni anno. Dal punto di vista dell’assistenza, nella nostra provincia ci sono circa 8 mila persone che su prendono cura di anziani gravemente non autosufficienti; il 45 per cento di queste persone, in maggioranza donne, lavorano e hanno un’età media compresa tra i 46 ed i 60 anni.