mediciPer circa tre anni, sebbene accusasse forti mal di testa, problemi di equilibrio e disturbi alla vista, nessuno diagnosticò a una ragazzina bolognese di 11 anni il tumore al cervello che una settimana fa l’ha uccisa. Questa la denuncia dei genitori della bambina, due impiegati quarantenni bolognesi, che hanno presentato un esposto alla Procura di Bologna. Il Pm Enrico Cieri ha disposto l’autopsia, il sequestro delle cartelle cliniche, e contestualmente avvisato quattro medici della facolà di nominare propri consulenti. I medici indagati sono la pediatra che seguiva la bimba fin dalla nascita, un otorino, un oculista e una neuropsichiatra. Tutti, tranne la pediatra, medici specialistici convenzionati con l’ Ausl di Bologna e in servizio all’ospedale Sant’Orsola.

In tutto questo periodo, riferiscono i genitori, nonostante le continue sollecitazioni dei familiari dovute ai malesseri patiti, nessuno pensò di far seguire una tac alla ragazzina. Anzi, sostengono gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini che assistono i genitori, i medici liquidarono la vicenda come un tentativo della paziente di attirare l’attenzione e invitarono i familiari a non essere troppo apprensivi.

I disturbi continuarono sino a quando, lo scorso ottobre la ragazzina, in preda a convulsioni, fu portata al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore. Qui, dopo aver eseguito una tac, le diagnosticarono un tumore al cervello. Lo scorso 25 agosto, dopo mesi di continui ricoveri, la piccola è morta.

”La volontà dei genitori è fare chiarezza – chiariscono i legali – Abbiamo fiducia che l’indagine consentirà di appurare cosa è successo ed eventuali responsabilità”.

__________________

L’Azienda Usl di Bologna auspica che sia fatta chiarezza nella dolorosa vicenda della bambina morta di tumore cerebrale.

Si tratta, come confermato peraltro dagli accertamenti disposti dalla magistratura e dai numerosi periti individuati dalle parti, di una vicenda complessa, sviluppatasi nel corso di anni.

In questa fase, garantendo come sempre la massima trasparenza e cooperazione con la magistratura, l’Azienda attende l’espletamento e l’esito delle verifiche in corso ed esprime il proprio cordoglio e vicinanza alla famiglia.