pdlDopo le simpatie “disobbedienti” dei sindaci dell’area nord della Provincia, e il successivo invito di Stefano Bonaccini a disattendere una legge dello stato, dal suo ruolo di dirigente di partito, ecco l’ammissione del ritardo sulla questione sicurezza.

Per anni i nostri amministratori di sinistra hanno parlato di percezione d’insicurezza, oggi finalmente ammettono l’emergenza. In ritardo. Ma la risposta come al solito non è costruttiva: ma è di nuovo disobbediente. Per cui comunque no al pacchetto sicurezza.

Abbiamo già detto che non vogliamo sindaci di “lotta e di governo”: e lo ripetiamo. Ricordandolo anche all’assessore Antonino Marino che di fronte ai suoi sostenitori durante la Festa del PD ha avuto il coraggio di parlare di modello modenese sulla sicurezza. Quale modello? Quello che ha fatto della nostra provincia meta preferita di tutti coloro che sbarcano in Italia? Quello che ha reso infrequentabile il centro storico della città dopo una certa ora? Quello che ha creato fenomeni come Errenord, Windsor park etc.?

I cittadini che abitano in Piazza Mazzini sanno bene come funziona il modello Modena sotto le loro finestre, con bivacchi e sporcizia. Forse dovrebbe convincere loro il buon Marino. Invece di contestare il pacchetto sicurezza potrebbe cominciare ad applicarlo. Se poi non dovesse funzionare, allora si aprirà una discussione. Ma non per motivi ideologici, solo per andare incontro ai cittadini.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)