Il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali ha annunciato il Piano operativo nazionale 2009 per la prevenzione dei rischi per la salute da ondate di calore, in accordo con le raccomandazioni internazionali e in collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, le Regioni e i Comuni. Tra i punti fondamentali l’attivazione del call center 1500, il rinnovamento dell’Ordinanza che permette a Comuni e Asl di compilare elenchi delle persone fragili (Anagrafe fragilità) e la diffusione di opuscoli con un decalogo a misura di anziani, bambini, malati cronici, disabili, persone povere e sole.

Il vademecum è scaricabile dal sito web del Ministero della Salute.

Ed ecco i 10 comandamenti anti-caldo: 1) Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata, evitando cioè la fascia dalle 11 alle 18 nella quale è sconsigliato, per i bambini molto piccoli, gli anziani, le persone non autosufficienti o convalescenti, l’accesso alle aree particolarmente trafficate, ma anche ai parchi e alle aree verdi, consiglia il ministero. Inoltre, devono evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi anche atleti professionisti e dilettanti;  2) Indossare un abbigliamento leggero e comodo (abiti non aderenti, di cotone o lino), sia in casa che all’aperto. Se si ha un familiare malato e costretto a letto, assicurarsi che non sia troppo coperto. Fuori di casa, è anche utile proteggere la testa con un cappello leggero di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole. E’ inoltre importante proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo.ne del traffico per evitare code e sistemare in macchina una scorta d’acqua. Durante le soste evitare di mangiare troppo rapidamente, evitare pasti pesanti e alcolici. 4) Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro. Una misura facilmente adottabile in casa è la schermatura delle finestre esposte al sole diretto. Un accorgimento è aprire le finestre al mattino presto, la sera tardi e durante la notte, e tenere chiuse le finestre di giorno per tutto il tempo in cui la temperatura esterna è più alta della temperatura interna all’appartamento.irsi ogni volta che si deve passare da un ambiente caldo a uno più freddo e ventilato, soprattutto se si soffre di una malattia respiratoria; porre particolare attenzione agli sprechi; se si usano ventilatori meccanici, meglio non indirizzarli direttamente sulle persone.6) Bere molti liquidi (almeno 2 litri di acqua al giorno), mangiare molta frutta fresca come agrumi, fragole e meloni, e verdure colorate ricche di sostanze antiossidanti (peperoni, pomodori, carote, lattughe) che proteggono dai danni correlati all’ozono. Gli anziani dovrebbero bere anche se non hanno sete, privilegiando ove possibile l’acqua del rubinetto, mentre le persone che soffrono di epilessia o malattie di cuore, reni o fegato, o che hanno problemi di ritenzione idrica, devono consultare il medico prima di aumentare l’assunzione di liquidi. Evitare alcolici e bevande troppo fredde, limitare l’assunzione di bevande gassate o zuccherate e di bevande che contengono caffeina. Eccetto i casi di necessità, va limitato il consumo di acque oligominerali, nonché l’assunzione non controllata di integratori di sali minerali.7) Fare pasti leggeri e porre attenzione alla conservazione domestica degli alimenti. Evitare i pasti pesanti e abbondanti, preferendo 4-5 piccoli pasti durante la giornata, ricchi soprattutto di verdura e frutta fresca. Fare docce e bagni tiepidi senza asciugarsi: bagnarsi il viso e le braccia con acqua fresca riduce la temperatura del corpo. Tuttavia, fare una doccia fredda subito dopo il rientro da ambienti molto caldi è potenzialmente pericoloso per anziani e bambini.io a mano. Alcuni farmaci, una volta aperti, possono scadere prima della data riportata sulle confezioni. In caso di dubbio, consultare sempre il proprio farmacista.9) Rivolgersi al medico per ogni problema connesso all’utilizzo di farmaci. Non devono essere sospese autonomamente terapie in corso: una sospensione, anche temporanea, senza il controllo del medico può aggravare severamente uno stato patologico.10) Prestare attenzione ai soggetti a rischio (parenti o vicini di casa anziani che possono avere bisogno di aiuto, soprattutto se vivono soli) e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Considerare come importanti campanelli di allarme la riduzione di alcune attività quotidiane, come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno e lavarsi. Parlarne al medico curante.

 

Fonte: Adnkronos