“La norma che obbliga i medici a denunciare gli immigrati clandestini mette in serio pericolo non solo la salute del singolo individuo, ma anche quella collettiva. Si pensi ai pericoli legati alla diffusione e al mancato controllo di malattie come la tubercolosi, se i clandestini, per timore di essere denunciati, non si rivolgessero alle strutture sanitarie”.

A lanciare l’allarme sono i camici bianchi dell’Intersindacale medica, riunita a Roma per chiedere al Governo di cambiare il disegno di legge sulla sicurezza che introduce il reato di clandestinita’, inserendo una precisa norma che esenti i medici e tutti gli operatori sanitari dall’obbligo di denuncia degli immigrati irregolari.”Siamo molto preoccupati – afferma il segretario nazionale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza – per le conseguenze di questa norma sulla salute collettiva. Si pensi ai crescenti casi di tubercolosi. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Commissione Salute del Comune di Roma – spiega – nei primi tre mesi di quest’anno, nella Capitale, si sono registrati 145 casi di tubercolosi: il doppio dell’anno precedente”.Un trend in crescita che non riguarda solo la citta’ eterna. Dal Dossier ‘Medicina e migrazione’ realizzato dalla rivista ‘Africa e Mediterraneo’ e presentato il 13 maggio a Roma, e’ emerso che “dal ’99 al 2006 i casi di tubercolosi registrati fra gli immigrati nel nostro Paese sono passati dal 22% al 46,2%”.

Fonte: Adnkronos