Prendono vita a Ferrara le medicine di domani. Farmaci innovativi composti da più molecole, a rilascio controllato, più efficaci e con minori effetti collaterali. Microtecnologie per analisi e screening. Pellicole dermiche per la somministrazione di medicinali. Trasferimento diretto dei risultati della ricerca alla clinica. Studio di terapie innovative a partire da cellule staminali e di proteine elaborate, efficaci nella lotta ai tumori e alle malattie neurologiche.

Sono solo alcuni degli ambiti di ricerca di Biopharmanet, il laboratorio di ricerca e innovazione per le industrie del settore scienze della vita e salute inaugurato oggi a Ferrara e che potrà contare su 111 ricercatori, di cui 57 nuovi.
Biopharmanet fa parte della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e può contare su un finanziamento regionale di 1,74 milioni di euro. Con sede di coordinamento a Ferrara, Biopharmanet riunisce 14 tra dipartimenti universitari e centri di ricerca regionali; l’obiettivo è trasferire i risultati della ricerca scientifica a una medicina personalizzata, diventando punto di riferimento per le industrie del settore.

Il Laboratorio aggrega i laboratori ASCLAB, ERGENTECH, GEBBALAB e il centro per l’innovazione TEFARCO.

“Ringrazio tutti coloro i quali hanno proseguito la loro attività scientifica in questi anni – ha detto nel suo intervento all’inaugurazione Duccio Campagnoli, assessore regionale alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna – e come Regione Emilia-Romagna siamo orgogliosi di avere dato un contributo in questo senso. Un ringraziamento particolare alle Università, per il grande lavoro di relazione e coordinamento. Continueremo su questa strada. Riteniamo necessario proseguire con l’impegno e l’idea di irrobustire ulteriormente l’investimento della Regione in ricerca, in quelli che abbiamo chiamato Tecnopoli, vere e proprie infrastrutture al servizio della ricerca industriale. Non solo intelligenza, passione e ricerca scientifica, dunque, ma anche luoghi attrezzati al servizio di questo progetto. A fianco dei tecnopoli abbiamo immaginato che si consolidino piattaforme di ricerca e, tra queste, quelle sulle scienze della vita che, grazie a BioPharmaNet, sono tra le più avanzate e vedono Ferrara nel ruolo di coordinamento delle diverse realtà”.

“Biopfharmanet – ha sottolineato Paolo Pinton, direttore di BioPharmaNet – è il frutto della collaborazione di successo fra Università e Regione. Una rete di laboratori che unisce le eccellenze sulle scienze della vita, un settore e un mercato certamente strategici. Le imprese, infatti, sia nazionali che internazionali si sono interessate da subito a noi,. Tra gli ambiti della nostra ricerca, c’è quella incentrata sulle cellule staminali somatiche presenti nei tessuti adulti e non prevede l’utilizzo di embrioni. L’impostazione che ci anima è quella di chiederci sempre quali siano le applicazioni possibili delle nostre ricerche a livello industriale”.

Oltre a Biopharmanet, che ha sede a Ferrara, sono altri sei – attivi nei settori della meccanica, dello sviluppo sostenibile ed energia, dell’edilizia e materiali da costruzioni – i laboratori della Rete Alta tecnologia che coinvolgeranno strutture dell’ateneo locale o, come utilizzatrici e partner, imprese del territorio. In particolare si tratta di Intermech per la meccanica, Musp per le tecnologie delle macchine utensili, Lasim e Leap, dedicati a sviluppo sostenibile ed energia mentre Larco-Icos e Nerea saranno attivi nel campo dell’Edilizia e dei Materiali da costruzioni.
La Regione ha investito finora nei laboratori 43 milioni di euro; nei prossimi anni, fino al 2013, verranno assegnati 100 milioni per i tecnopoli.

I Partner di BioPharmaNet
1. Dip. Medicina Sperimentale e Diagnostica – Università di Ferrara
2. Dip. Biochimica e Biologia Molecolare – Università di Ferrara
3. Dip. di Scienze Biomediche – Università di Modena e Reggio Emilia
4. Centro Interdipartimentale “L. Galvani” – Università di Bologna
5. Dip. di Biologia Evoluzionistica Sperimentale (BES) – Università di Bologna
6. Centro di Medicina Rigenerativa – Università di Modena e Reggio Emilia
7. Dip. di Morfofisiologia Veterinaria e Produzioni Animali – Università di Bologna
8. Dip. di Medicina Clinica e Sperimentale – Università di Ferrara
9. Dip. Cardiovascolare – Università di Bologna
10. Consorzio TEFARCO Innova, – di Parma
11. IOR – Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna
12. Consorzio CINECA, Bologna

13. Centro Dama – Università di Ferrara
14.c NSI – NIER Soluzioni Informatiche Srl, Bologna

La Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna
Con l’aggregazione dei Laboratori di ricerca industriale e dei Centri per l’innovazione si consolida la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna.
Nei laboratori e centri della Rete lavorano 443 nuovi ricercatori (dei quali 363 a tempo pieno) insieme a 590 docenti e ricercatori già presenti nelle università e negli enti di ricerca mentre nei centri per l’innovazione opereranno 140 unità.
L’intervento complessivo per il consolidamento dei Laboratori e Centri ha visto la Regione stanziare 15 milioni di euro -. La Rete è formata da 14 Laboratori di ricerca industriale e da 8 Centri per l’innovazione, dislocati su tutto il territorio regionale, e operanti su 6 aree tematiche:
. Alta Tecnologia Meccanica (5 Laboratori e 1 Centro)
. Ambiente, Energia, e Sviluppo sostenibile (4 Laboratori e 1 Centro)
. Agroalimentare (1 Laboratorio e 1 Centro)
. Edilizia e materiali per le costruzioni (3 Laboratori)
. Scienze della vita e Salute (1 Laboratorio)
. Innovazione organizzativa (5 Centri).