Domenica 21 settembre è la XV Giornata mondiale Alzheimer. La giornata è l’occasione per portare l’attenzione su un fenomeno in costante crescita, per il progressivo invecchiamento della popolazione. La malattia è di difficile diagnosi nella fase iniziale e può durare molti anni: non esistono cure risolutive e a parere degli studiosi rappresenta una delle principali cause di disabilità nei prossimi decenni nei paesi industrializzati.

In Emilia-Romagna il 22,6% della popolazione (968.208 persone, al 31 dicembre 2007) ha più di 65 anni, 60.000 sono le persone con demenza senile e almeno 10.000 i nuovi casi ogni anno. Le demenze senili (che possono avere diverse origini, ma la causa più frequente è la malattia di Alzheimer) incidono dunque pesantemente sul singolo, ma anche sulla famiglia e sulla comunità. L’Emilia-Romagna dal 1999 dedica un’attenzione particolare a questo problema: il Progetto regionale demenze ha dato avvio ad un sistema a forte integrazione socio-sanitaria per la presa in carico sia della persona colpita dalla malattia che delle persone che se ne prendono cura.

In occasione della Giornata mondiale Alzheimer, numerose sono le iniziative di informazione e sensibilizzazione, promosse dalle Aziende sanitarie, dagli Enti locali, dalle associazioni dei famigliari. Saranno messi a disposizione dei cittadini materiali informativi sulla malattia, sulle terapie farmacologiche, sugli strumenti per favorire la stimolazione cognitiva.

La rete regionale di assistenza alle persone con demenza
Il Progetto regionale demenze, cui sono state dedicate, dall’avvio, risorse aggiuntive per oltre 5 milioni di euro, ha dato vita ad una rete di 48 centri specializzati per la diagnosi e cura delle demenze. Dal 2001 al 2007 le visite complessive effettuate dalle strutture sono raddoppiate (56.542 contro 28.128). Nel 2007 i nuovi utenti sono stati 16.214 (nel 2006 erano stati 14.668).

L’assistenza alle persone colpite da demenza e il sostegno ai loro famigliari durante tutto l’arco della malattia, a domicilio o nelle strutture preposte, è organizzato secondo un sistema a rete che coinvolge Aziende Usl, Amministrazioni locali, associazioni dei familiari, volontariato.