Le famiglie, gli anziani, le persone non autosufficienti che cercano assistenti alle quali affidare servizi domiciliari di cura, le cosiddette badanti, da lunedì 4 febbraio possono rivolgersi al Centro per l’impiego di Modena in via delle Costellazioni 180. E lo stesso possono fare le assistenti, per lo più straniere, in cerca di opportunità lavorative. A loro, inoltre, potranno essere proposti anche percorsi formativi sia per acquisire competenze in ambito assistenziale sia per il miglioramento della conoscenza della lingua italiana.


Ha proprio l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta dei servizi domiciliari, qualificandoli, l’accordo tra Provincia e Comune di Modena per una collaborazione sperimentale nell’attività di intermediazione tra famiglie e assistenti familiari. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto oggi da Gianni Cavicchioli, assessore provinciale al Lavoro e all’immigrazione, e da Francesca Maletti, assessore del Comune di Modena alle Politiche sociali, che hanno sottolineato «la rilevanza sociale dell’iniziativa sia per l’importanza che il settore sta assumendo sia per le caratteristiche dei “datori di lavoro”: famiglie che necessitano di una assistenza ben diversa rispetto a qualsiasi tipo di operatore economico». L’iniziativa consente, per il territorio del capoluogo, in continuità con i progetti Serdom e Madreperla, di sviluppare e consolidare un’attività svolta fino a oggi dallo sportello comunale Informanziani che può contare su di un registro con 858 assistenti iscritte.
In particolare, al Centro per l’impiego gli operatori, anche avvalendosi di mediatori culturali, prenderanno in carico lavoratrici e lavoratori fornendo informazioni sul contratto di lavoro, svolgendo colloqui per valutarne le competenze (linguistiche e assistenziali) e la disponibilità oraria, suggerendo percorsi formativi. Allo stesso modo, gli operatori effettueranno colloqui con le famiglie alla ricerca di assistenti per valutarne i bisogni assistenziali e incrociare quindi domanda e offerta di lavoro. Sono previsti anche colloqui congiunti tra lavoratori e famiglie.
L’intesa, che prevede anche attività di monitoraggio delle segnalazioni effettuate e delle eventuali successive assunzioni, ha carattere sperimentale: per un anno il personale messo a disposizione dal Comune affiancherà gli operatori del Centro per l’impiego. In giugno è prevista una prima verifica dell’iniziativa. L’attività potrà in seguito essere estesa a tutto il territorio provinciale attivando collaborazioni con i servizi sociali dei Comuni.

Le assistenze sono 858, oltre 90 assunzioni all’anno
Sono 858, prevalentemente donne e straniere, le persone attualmente iscritte al registro delle assistenti familiari dello sportello Informanziani del Comune di Modena. L’età media è intorno ai 46 anni e la maggior parte proviene dall’Est: 210 dall’Ucraina, 123 dalla Moldavia, 112 dalla Romani, 105 dalla Polonia; di nazionalità filippina sono iscritte 71 persone, 36 sono marocchine; le italiane sono 57.
Dall’inizio dell’attività dello sportello, avviato nel 2001 come evoluzione del progetto Serdom con anche il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, si sono iscritte 2.574 persone come assistenti familiari (93 per cento donne). Nell’ultimo anno il monitoraggio dell’attività svolta ha accertato oltre 90 assunzioni. Quelle che hanno trovato più facilmente lavoro hanno un’età media di 48 anni.
Allo sportello comunale sono registrati 2.077 anziani o loro familiari che hanno chiesto aiuto nella ricerca di un’assistente familiare o hanno richiesto un contributo oppure per entrambi i motivi.
Negli ultimi cinque anni sono stati promossi diversi percorsi formativi per assistenti familiari, finanziati anche da Provincia e Regione, coinvolgendo 570 persone a Modena, oltre 250 nel territorio provinciale.