Il giudice del lavoro di Modena Carla Ponterio con sentenza del 13 dicembre scorso ha annullato il licenziamento di un lavoratore con qualifica di
funzionario commerciale presso l’azienda cartotecnica Autoadesivi Spa di Soliera, avvenuto nel gennaio del 2003, considerandolo illegittimo.


Il lavoratore assunto nel 2000 con mansioni di funzionario commerciale per il mercato Italia e successivamente anche di Area Manager per il mercato Francia, Spagna e Svizzera, pur svolgendo la propria attività lavorativa con professionalità, correttezza e diligenza (come dimostrano gli aumenti di stipendio riconosciutigli sia nel 2001 che nel 2002), nel dicembre del 2002 improvvisamente e senza motivo si vede comunicare dalla direzione di
non essere più presenza gradita in azienda e alla ripresa dell’attività dopo la pausa natalizia la sua mansione viene assegnata ad altro
dipendente.
Da quel momento è un susseguirsi di pressioni sul lavoratore per indurlo alle dimissioni volontarie, costringendolo prima alle ferie forzate, poi a firmare un verbale di accordo consensuale per la cessazione del rapporto di
lavoro (da lui rifiutato), sino al licenziamento motivato con la soppressione della mansione alla quale era adibito.

Assistito dal sindacato Slc/Cgil di Modena e dallo studio legale associato Giliani-Borsari-Bertoni, il lavoratore ha impugnato il licenziamento
dimostrandone il carattere pretestuoso dal momento che l’azienda non ha adottato alcuna riorganizzazione aziendale che prevedesse la soppressione delle sue mansioni, né si è adoperata a collocare il lavoratore in mansioni
equivalenti.
Numerose inoltre le pressioni esercitate sul lavoratore (isolamento, mancanza di strumenti di lavoro, assenza di istruzioni lavorative e di
incarichi) che dimostrano il chiaro tentativo di allontanare dall’azienda un lavoratore non più gradito e di costringerlo alle dimissioni.

Giudicando illegittimo il licenziamento, il giudice del lavoro di Modena, lo ha annullato e ha disposto il reintegro, oltre a condannare l’azienda
solierese al risarcimento del danno consistente in un’indennità pari alla retribuzione globale (compresi i contributi assistenziali e previdenziali)
dal giorno del licenziamento alla effettiva reintegra, oltre al pagamento delle spese processuali.

La Slc/Cgil di Modena esprime piena soddisfazione per la sentenza vittoriosa che conferma che atteggiamenti discriminatori nei confronti dei lavoratori in violazione dello Statuto dei Lavoratori (legge 300/70), non
pagano e costringono le aziende a tornare sui propri passi.
Una tale sentenza riconferma l’importanza della battaglia condotta nel 2002 dalla Cgil a salvaguardia dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori con una grande mobilitazione di massa e una raccolta di oltre 5 mila firme.

(Sindacato Lavoratori della Comunicazione/Cgil Modena)