Vis, forza in latino, ma anche l’acronimo di Vivere in Salute, Consorzio carpigiano senza scopo di lucro che si occupa di ricerca e sviluppo nel campo dei tessuti biologici ed anallergici. Il Consorzio ha nel suo Dna l’innovazione e la ricerca come suo obiettivo strategico, e la volontà di mettere le proprie aziende a disposizione degli operatori del settore tessile che vogliano fare del distretto un punto di forza e di confronto internazionale.

Tessitura David-Tex, Tintoria Stellatex, Costruzioni Boccaletti e Tessitura Florida sono i soci del Consorzio, nato nel 2005.
Il Consorzio Vis nel campo del tessile biologico, oltre ad impiegare fibre naturali, prive di Ogm, coltivate e lavorate senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi o inquinanti e rispettando i diritti dei lavoratori, si affida a tecniche di ridotto impatto ambientale in ogni fase del processo produttivo; tant’è che le aziende tessili del consorzio sono tutte certificate Aiab-Icea per il tessile biologico e garantiscono i prodotti delle loro lavorazioni attraverso un rigoroso controllo qualità. Commercialmente i tessuti biologici e anallergici rappresentano ancora una nicchia sul totale del fatturato del settore, ma sono in crescita, come è in crescita la domanda di indumenti ‘sani’. Il Consorzio Vis e le aziende componenti, storicamente radicate nel tessuto del distretto industriale carpigiano, si propongono come partner attivo verso un futuro sempre più rivolto all’innovazione ed alla ricerca, alla qualità ed all’attenzione alla salute. Alcuni medici e dirigenti dicono che sono nati i ‘tessuti della salute’; i soci del Consorzio più modestamente affermano che è tempo di riscoprire la gioia di vivere sani mettendo la propria salute al centro della nostra vita.

“Il progetto è nato da una proposta dell’amministrazione comunale e di Aiab-Icea, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica, che hanno voluto costituire una sorta di microfiliera tra alcune imprese per sviluppare nuovi prodotti e processi eco-compatibili nel tessile abbigliamento-moda. Da qui – spiega l’assessore alle Politiche economiche del Comune di Carpi Alberto Allegretti – è partita la sperimentazione del cotone ‘biologico’”.
Dopo i primi passi è arrivato il marchio Icea che certifica un prodotto tessile ottenuto da fibra naturale biologica (conformità al regolamento Ue, non utilizzo di processi di sbiancamento a base di cloro o sostanze contenenti metalli pesanti come il nichel, il cromo, il rame e il cobalto nel processo di tintura e stampa).

“E’apprezzabile che un gruppo di imprese del distretto abbiano creduto e investito in questo progetto. L’auspicio – conclude Allegretti – è che possano cogliere la nuova sensibilità ambientale e la maggiore attenzione alle condizioni di lavoro e della salute dei consumatori, condizioni che si vanno sempre più affermando nel nostro paese e tra gli stessi imprenditori del sistema moda”.

Le imprese facenti parte del Consorzio Vis hanno concluso un progetto, denominato Tes.s.a., finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con Citer e Carpiformazione. Con questo progetto, grazie anche alla collaborazione del Servizio di Allergologia della Clinica Dermatologica della Università di Modena e Reggio Emilia, si è potuto certificare come sia possibile, applicando innovazioni di processo e di prodotto, realizzare prodotti dichiarati ipoallergenici, indossati e testati da volontari e pazienti della struttura sanitaria. Inoltre proseguono i test su altre fibre naturali, sostanze e lavorazioni, sempre allo scopo di produrre capi d’abbigliamento e tessuti (dall’intimo fino alla biancheria per la casa fino ai vestiti da lavoro) che possano esser indossati e utilizzati da chi soffre di allergie da contatto (Dac) e da chi vuole garantirsi sulla pelle un prodotto sano.

Si stima che ogni anno alla Clinica Dermatologica dell’Ateneo si rivolgano almeno 1400 persone, il 60% donne, il 13% bambini; in Europa si stima che il 20% della popolazione sia affetto da sensibilizzazione da contatto.
Per promuovere le sue attività il Consorzio Vis metterà a disposizione delle aziende del settore il proprio know-how al fine di sviluppare una rete di produttori di tessile ipoallergenico, mentre commercialmente si sono individuate le farmacie e le sanitarie quali interlocutori qualificati e specializzati per proporre al consumatore i primi prodotti rivolti all’intimo per donna e uomo, e per i bambini già in età neonatale.
Attualmente il Consorzio Vis sta proseguendo la sperimentazione sul tessile anallergico sempre il collaborazione con la Clinica Dermatologica dell’Ateneo e, tra breve, inizierà nuove sperimentazioni su materie prime alternative alle tradizionali, e su innovativi trattamenti e processi produttivi. Inoltre, in campo edilizio, il Consorzio sta avviando una sperimentazione sui tessuti fonoassorbenti ed impermeabili con caratteristiche di traspirabilità.
Insomma tanta Vis (forza) per dire che a Carpi c’è imprenditoria, fashion, storia, cultura e soprattutto voglia di fare ancora ‘eccellenza’.