Il Consiglio comunale di giovedì scorso è stata l’occasione per discutere di sicurezza, con la presentazione di ben tre ordini del giorno sul tema, uno dell’Udc, il secondo di Pd, Pdci e Verdi e il terzo della Leganord.

“La cultura dell’accoglienza va coniugata con la sicurezza: dare gambe a questo slogan si può, per aumentare la fiducia nei cittadini e sconfiggere la paura” ha ad esempio spiegato in apertura di dibattito Daniela Depietri (Pd) mentre il capogruppo Udeur Giuseppe Donatiello ha invece sottolineato come per il presidio del territorio si possa fare conto anche sulle società di vigilanza privata. La consigliera indipendente Lorena Borsari ha ricordato come la situazione cittadina non sia del tutto positiva in termini di organici delle forze dell’ordine e sottolineando la necessità di monitorare alcune zone anche rilanciando il vigile di quartiere “perché la priorità deve essere la sicurezza. Prevediamo magari anche tasse a progetto nel Bilancio”.

Luca Ghelfi (Udc) ha rammentato che quanto è accaduto recentemente a Castelfranco o a Sassuolo domani può succedere a Carpi, ha chiesto un maggiore presidio del territorio soprattutto la notte e ha concluso ribadendo che rispondendo al problema sicurezza si possono dare risposte anche sul tema dell’immigrazione straniera. Leda Tirelli (An) ha invece dal canto suo sottolineato che gli organici delle forze dell’ordine prevedono anche personale addetto non alla sicurezza dei cittadini e che si può recuperare a questo fine: “siamo chiusi nelle nostre case ossessionati dai catenacci, la stessa Polizia se è da rassicurare a causa delle minori risorse destinate alla sicurezza fa sentire meno sicuri anche noi”
Bruno Braglia (Udeur) ha poi invitato il civico consesso a trovare una sintesi dei tre documenti presentati dai colleghi mentre Francesca Cocozza (Pd) ha poi ricordato che l’insicurezza percepita “non credo che sia tale perché ci sono gli extracomunitari” che da quando c’è l’Unione Terre d’argine “c’è più controllo e di questo ringrazio la Polizia municipale. Le nostre paure nascono soprattutto perché siamo invasi da messaggi negativi da tv e stampa: solo imparando a convivere e ad accettare chi non è come noi può esserci integrazione, nel rispetto delle regole”.

Massimo Valentini (Prc) ha anch’egli spiegato che non esiste una emergenza sicurezza ma un’emergenza informazione, visto che il fenomeno è montato dal sistema mediatico che costruisce i casi e dalla destra per motivi elettorali. “Le leggi ci sono, vanno colpite le mafie e i luoghi del degrado con politiche inclusive e modificando le relazioni tra le persone. La criminalità c’è sempre stata, sono calati gli omicidi ma aumentati quelli in famiglia: diciamo no alla videosorveglianza e ad una costituzione materiale italiana razzista”.

Paolo Zironi (Pd) ha dal canto suo ricordato come la questione sia delicata e complessa e che integrazione, tolleranza e dialogo sono essenziali.

Roberto Andreoli (Fi) ha sottolineato come il dibattito stesse prendendo una piega meno concreta, paragonandolo a quello tenuto recentemente alla Confcommercio. “Abbiamo una percezione della realtà diversa da ciò che accade: vanno incentivate iniziative come i vigili e i poliziotti di quartiere. Perché non prevedere nel prossimo Bilancio una voce ad hoc per sostenere le spese per i mezzi delle forze dell’ordine carpigiane?”

Il Sindaco Enrico Campedelli è intervenuto ricordando che a Carpi “non esiste una emergenza sicurezza grave, anche se la situazione potrebbe diventare più complessa se non controllata. I giornali parlano poi spesso di atti scoperti e perseguiti, anche grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale: qualche volta si crea però allarme ingiustificato perché chi scrive non verifica con attenzione i fatti. Più controlli, presto la videosorveglianza, un aumento dell’organico della Polizia amministrativa locale, una maggiore presenza dei vigili di prossimità, nel 2008 l’arrivo del Poliziotto di quartiere: su questo ci misurerermo, anche grazie ai dati che arriveranno dalla ricerca telefonica sulla percezione della sicurezza che è in corso in queste settimane. La fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine – ha concluso – a Carpi è alta, siamo una società matura: alla proposta di Andreoli invece rispondo che non è il caso, ognuno deve rispondere del suo operato e non può il Comune fare il supplente, in questo come in altri frangenti”.

Intervenuti anche i consiglieri Argio Alberesi (Leganord) e Davide Dalle Ave (Pd) mentre Enrichetta Annovi (Fi) ha spiegato che nell’ultimo anno e mezzo la percezione della sicurezza è diminuita tantissimo e che il Comune deve fare tutto ciò che può per garantire i cittadini e fare sì che gli immigrati rispettino le regole.

L’assessore alle Polizia amministrativa locale Carmelo Alberto D’Addese ha ricordato infine che è stato firmato un protocollo d’intesa con la Prefettura che regolamenta i controlli sul territorio, che la pattuglia notturna della Polizia locale si aggiunge a quelle di Polizia di Stato e Carabinieri, che il sistema di videosorveglianza ormai pronto costerà 800 mila euro alle casse comunali e ha caratteristiche innovative, chiudendo il suo intervento ricordando anch’egli che vanno evitati da parte della stampa allarmismi ingiustificati.

L’ordine del giorno presentato dall’Udc e che chiedeva tra l’altro un maggiore impegno del Comune per risolvere la situazione carpigiana di sottodimensionamento delle forze dell’ordine è stato poi votato: lo hanno approvato An, Udc, Leganord e Fi, si sono astenuti Udeur e Lorena Borsari, hanno votato contro gli altri gruppi presenti in aula. Il documento di Pd, Pdci e Verdi (e che dava mandato al Sindaco tra l’altro di continuare nell’opera di coordinamento tra istituzioni locali e forze dell’ordine, sollecitando gli uffici preposti nella richiesta di ampliamento degli organici della Polizia di Stato, ribadendo l’urgenza di formare la Consulta dei cittadini stranieri e figure di rappresentanza politica per i nuovi cittadini) è stato invece votato dai gruppi firmatari e dall’Udeur, mentre contro si sono espressi Fi, An, Leganord e Udc, con l’astensione di Lorena Borsari, Massimo Valentini e Cesare Galantini (Sd). L’ordine del giorno della Leganord, che chiedeva un protocollo d’intesa tra le forze dell’ordine, pattuglie in borghese e con dotazioni maggiori (spray, storditore e tonfa) è stato invece approvato da Leganord, Udc, An e Fi, con l’astensione dell’Udeur e il no degli altri gruppi consiliari.