La nuova piscina comunale di Carpi è stata al centro dei lavori del Consiglio comunale di giovedì 4 ottobre.

La capogruppo del Gruppo consiliare indipendente Lorena Borsari ha infatti presentato una sua interrogazione riguardante la situazione economica e progettuale dell’impianto: “quali intenzioni ha la Giunta al riguardo? E’prevedibile – ha chiesto – che venga fatta a breve una precisa revisione delle soluzioni progettuali e dei relativi oneri per riportare l’intervento ad un livello più sostenibile visto che si parla di costi pari a 17 milioni di euro?”

L’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha ricordato nella sua risposta che l’approvazione del progetto definitivo dell’impianto prevedeva un costo di 11 milioni di euro e che prima di arrivare all’approvazione del progetto esecutivo si è pensato di far proprie nuove normative sia sul risparmio energetico che antisismiche, il che ha fatto lievitare i costi oltre la cifra stabilita.
“La Giunta – ha detto – ha appreso solo all’atto della consegna del progetto esecutivo da parte della società Albatros l’importo finale dell’opera e ha convocato le parti allo scopo di rivedere i costi e ridurre la spesa, maggiorata solo dai costi derivanti dagli adeguamenti normativi. I tecnici comunali stanno completando la revisione del progetto a questo fine, anche se ciò porterà a qualche mese di ritardo sulla consegna dei lavori: non mancheremo di presentare in Commissione consiliare il progetto”.

Rispondendo ad una successiva replica della consigliera Borsari l’assessore D’Addese ha poi ribadito che gli adeguamenti normativi dovrebbero portare ad un incremento di spesa del 20% ma che il progetto iniziale non subirà variazioni dal punto di vista delle infrastrutture, garantendo ad esempio la possibilità ai disabili di utilizzare una vasca accessibile dall’esterno con ingresso dedicato. I lavori dureranno poi tre anni dal momento d’inizio degli stessi, quindi termineranno qualche mese dopo il termine preventivato, la fine del 2009.


Lo stesso assessore Carmelo Alberto D’Addese ha poi replicato ad una interrogazione della consigliera Ds Francesca Cocozza, che chiedeva invece conto del comportamento dell’amministrazione comunale in occasione dello sciopero delle imprese di pulizie di asili nido e scuole d’infanzia del 26-27 giugno scorso. D’Addese ha sottolineato i ritardi di Manutencoop (ditta che impiega il personale impegnato nelle attività ausiliarie nelle scuole e nei nidi dell’Unione Terre d’argine) nell’informare l’ente locale della proclamazione di questo sciopero. “L’Unione ha contestato fermamente Manutencoop su questo punto e ha deciso di mantenere aperti i servizi, garantendo condizioni sufficienti per gli stessi, con supporto di personale comunale a quello insegnante ed educatore, ed evitando la chiusura delle scuole e disagi per le famiglie”. Cocozza ha replicato sottolineando come l’Unione dovrebbe chiedere i danni a Manutencoop. “Spero che ciò che è accaduto non accada più, nei confronti soprattutto di una categoria di lavoratori – ha concluso – il cui contratto è scaduto da tre anni e che hanno diritti inalienabili così come tutti i cittadini”.