La Cgil di Carpi denuncia il moltiplicarsi in queste settimane di episodi di licenziamenti di donne lavoratrici che dichiarano il proprio stato di
maternità all’azienda o nell’immediato rientro dopo il periodo di astensione per maternità.


E’ un segnale molto preoccupante che riguarda aziende di tutti i settori dal metalmeccanico al tessile con punte record nel settore del commercio e si accompagna alle ritorsioni e alle minacce alle madri che chiedono dei periodi di ferie per inserire i figli al nido o alla scuola materna.
La tutela della maternità è un diritto inviolabile e invitiamo tutte le madri e le famiglie che subiscono ricatti di questo genere a rivolgersi
alle sedi sindacali per difenderlo.

La Cgil ha già segnalato il fenomeno anche alle Consigliere di Parità che si sono attivate presso la Provincia per sollecitare un intervento.
La Cgil invita, inoltre, le associazioni di categoria ad aprire tavoli di confronto e a vigilare su tali comportamenti da parte di imprenditori che,
in nome della produttività ad ogni costo, stanno rendendo difficili le condizioni di vita delle famiglie, sottoutilizzando gli strumenti per la
conciliazione dei tempi di lavoro e cura della famiglia che, ad esempio, la legge 53/2000 mette a disposizione.