Enrico Aimi, Consigliere Regionale e Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale ha oggi così commentato gli sviluppi “caso Rivara” e sulla decisione della commissione di VIA.


“E’ presto per cantar vittoria su Rivara, anche perché, se ci addentriamo nella vicenda, non troviamo no decisi, ma interlocutorii “ni”. Certo, la commissione di VIA, ha dato un parere che è sostanzialmente negativo, e questo è già un passo in avanti, ma avremmo preferito poter oggi commentare un forte e definitivo “no istituzionale” che sarebbe stato la giusta ricompensa per cittadini e comitati che, in questi mesi, si sono battuti per la salvaguardia del loro territorio e per il futuro della loro salute. Con il pronunciamento di ieri la palla passa invece di nuovo alla Indipendent che, siamo sicuri, tornerà certamente alla carica. Quello che ci preoccupa è che siamo comunque ancora lontani da un cambio definitivo di rotta e non ci piacciono certi trionfalismi di comodo da parte di chi ha preferito restarsene inizialmente dietro le quinte, evitando di schierarsi, ed avallando, magari addirittura, lo stallo del problema. E non è certo dalla parte dei propri elettori chi racconta che la politica non può influenzare certe scelte o chi oggi, già dimentico del passato recente, esce, esulta e sale sul carro dei vincitori. Non dimentichiamo infine le troppe cose passate sotto silenzio o le penose e ridicole ricerche di un alibi per giustificare il tracciato “deviato” della Cispadana o la rapida chiusura di aziende, da sempre in zona, che in fretta e furia, hanno levato le tende. E’ per questo che riconfermiamo anche oggi la nostra lontananza dall’euforico entusiasmo che è immediatamente trapelato nelle dichiarazioni di alcuni esponenti regionali sostenendo invece i dubbi subito espressi dal Comitato contro il “gas a Rivara” e dagli amministratori locali dei comuni interessati dalla vicenda. Ecco quindi perché, forti della convinzione di essere dalla parte dei cittadini, ci sentiremo vittoriosi, solo quando su tutta la questione sarà stata posta la drastica, ma definitiva, parola fine”.