Un importante riconoscimento al progetto di raccolta dei rifiuti “Porta a porta” di Reggio Emilia arriva dall’Europa, che identifica nell’esperienza reggiana un modello per la riduzione, il riciclaggio e reale recupero di materiali.

Cinquantadue eurodeputati appartenenti a sedici stati membri dell’Unione (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Slovacchia, Svezia, Ungheria) e a cinque diversi gruppi politici (Verdi-Ale, Ppe, Pse, Gue, Alde-Liberali) hanno sottoscritto ieri, mercoledì 4 luglio, un documento a sostegno delle politiche sulla gestione dei rifiuti promosse dal Comune di Reggio Emilia.

“Come rappresentanti europei di diversi paesi – si legge nella nota, che è anche un appello ai reggiani al proseguimento e al sostegno del progetto – plaudiamo alla proposta dell’amministrazione comunale di Reggio Emilia di puntare al 70% di raccolta differenziata tramite il metodo di raccolta domiciliare denominato ‘porta a porta’. Questa scelta è innovativa, in linea con il protocollo di Kyoto e rispetta quanto deliberato dal Parlamento europeo lo scorso febbraio in materia di rifiuti. Questo metodo di raccolta fa della salvaguardia dell’ambiente, della salute e del bene comune delle prossime generazioni un punto cardine. Non esistono infatti a oggi metodi differenti da quello domiciliare, che permettono di raggiungere in realtà urbane di oltre 150mila abitanti il 70% di raccolta differenziata. L’incenerimento dei rifiuti non può essere considerato ‘recupero energetico’”.
Agli europarlamentari vanno i ringraziamenti dell’assessore comunale all’ambiente Pinuccia Montanari.