Dall’alto della Torre del Bordello di via Toschi lo scrittore Paolo Nori, autore dell’inchiesta-romanzo Noi la farem vendetta, scritto intorno ai “morti di Reggio Emilia”, sabato 7 luglio alle 21.30 leggerà il suo ultimo libro, Tre discorsi in anticipo e uno in ritardo, edito da DeriveApprodi.


L’evento, che rientra nel cartellone di periferica – lunga rassegna di azioni e pensieri che fino a dicembre proporrà eventi delocalizzati, e caratterizzati dai luoghi della città come punto di partenza di ogni azione – sarà ripreso e proiettato sul megaschermo in piazza Prampolini e acusticamente amplificato su tutta la piazza. Si tratta di un evento che in qualche modo cita, ma solo sul piano strettamente estetico, la memorabile lettura di Carmelo Bene dalla torre degli Asinelli a Bologna. La celebre lectura Dantis di Bene, il 31 luglio del 1981, radunò ben 200mila spettatori raccolti per commemorare le vittime della strage della stazione di Bologna.
Così, anche il 7 luglio, giorno della commemorazione dei martiri di Reggio Emilia, sarà ricordato nella lettura di Paolo Nori. Nell’ultimo capitolo di Tre discorsi in anticipo e uno in ritardo, lo scrittore cita Fausto Amodei e propone, in vista del prossimo Festival di San Remo, se stesso come autore di una nuova canzone il cui titolo sarà: Per i vivi di Reggio Emilia.

Perché una lettura dalla torre del Bordello?
Quello del 7 luglio sarà l’unico ingresso di periferica in centro storico. La rassegna che si svolge nei quartieri, nelle case private e in altri luoghi invisibili, approda in uno dei simboli della città e decide di trovare, con la Torre del Bordello, una nuova periferia, in questo caso verticale, a oltre 30 metri dal suolo.

Quattro discorsi (tre in anticipo e uno ritardo come dice il sottotitolo): su Santiago Calatrava, il celebre architetto che ha progettato il nuovo ponte per l’alta velocità a Reggio Emilia (e anche un casello autostradale e qualcos’altro sempre a Reggio); sul Gabbiano di Chechov che pare sia uguale al Giardino dei ciliegi; sulle scimmie che stando ad alcune testimonianze girano per un parco di Bologna (ma per qualcun altro sono tutte morte); sulla canzone popolare o meglio sulla canzone che scalerà le hit dopo il prossimo festival di Sanremo e che si chiamerà Per i vivi di Reggio Emilia.