A poche settimane dall’apertura, il Centro per la mediazione sociale dei conflitti del Comune di Reggio Emilia ha già ottenuto un importante riconoscimento. Nel corso di una cerimonia che si è tenuta mercoledì 20 giugno nella sede della Provincia di Roma, l’assessore comunale alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini ha ricevuto il “Premio Tom Benetollo per le buone pratiche locali”, con il quale dal 2006 l’amministrazione provinciale capitolina promuove le ‘buone pratiche’ degli enti locali in ricordo dell’impegno civile del presidente nazionale dell’Arci prematuramente scomparso.

Alle selezioni del Premio hanno concorso 54 Province, Comuni e Comunità montane con 77 progetti. Tra questi, il Centro per la mediazione sociale dei conflitti del Comune di Reggio Emilia – attivo in forma sperimentale dall’aprile scorso nella sede di via Turri 25/A – ha ottenuto il primo premio.

Nella motivazione del presidente della Provincia di Roma, Adriano Labbucci, si legge tra l’altro che “Il progetto rappresenta un esempio qualificante di ‘buone pratiche locali’ per originalità e innovazione, per prospettiva di continuità, per il suo significato culturale e per l’impatto che mostra di avere sulla vita concreta dei cittadini. (…) Puntando su relazioni costruttive e favorendo la comunicazione ecologica, la mediazione è la miniatura a misura di cittadino della soluzione delle controversie che auspichiamo tra i popoli”.

Centro per la mediazione sociale dei conflitti del Comune di Reggio Emilia: un primo bilancio
Il progetto del Centro ha due obiettivi:
promuovere, incentivare e sviluppare iniziative, azioni e attività che abbiano come riferimento le problematiche presenti sul territorio in materia di vivibilità urbana, integrazione degli stranieri e partecipazione. Realizzare una maggiore integrazione tra iniziative e progetti che si collocano nell’area della prevenzione.
Per “mediazione sociale” – che non costituisce una alternativa alla giustizia ordinaria – si intende un processo mirato a far evolvere dinamicamente una situazione di conflitto, aprendo canali di comunicazione che si erano bloccati. La mediazione sociale è, quindi, una “procedura” di gestione dei conflitti tra i membri di una comunità in base alla quale il mediatore (in quanto figura imparziale) assiste le parti in conflitto facilitandone la comunicazione.
Tra le principali tipologie di conflitti che il Centro di mediazione sociale tratta vi sono discordie e contrasti tra condomini italiani o stranieri, in relazione all’utilizzo degli spazi comuni, rumori, animali domestici. Presenza di alberi o siepi che escono dai confini di proprietà. Inquinamento acustico e presenza di animali che recano disturbo ai cittadini residenti nella zona
Dal 14 aprile al 15 giugno il Centro di mediazione dei conflitti ha ricevuto 36 persone per questioni relative a problemi condominiali (21), rumori molesti (3), spazi comuni (4), funzionalità degli alloggi (3), altre problematiche (5).