Per i non addetti ai lavori potrebbe sembrare un singolare paradosso, ma in realtà in Italia la gestione del patrimonio boschivo italiano non vive oggi problemi legati a forme di selvaggia deforestazione. Al contrario, assistiamo ad un avanzamento e ad uno sviluppo “spontaneo” del bosco in vaste aree di territorio, ove la presenza umana si è ridotta per i processi di inurbamento delle popolazioni. I modelli di gestione di questo processo sono da aggiornare, alla luce del crescente rilievo degli elementi legati alla biodiversità, ai cambiamenti climatici e al paesaggio.

La crescita naturale dei boschi nelle aree liberate dall’intervento delle popolazioni e la perdita delle funzioni originarie delle zone rurali, possono provocare cambiamenti significativi degli elementi paesaggistici fino a richiedere interventi utili a mantenerne viva la percezione e anche la biodiversità originaria. Si pone quindi il tema di come governare il “bosco recente”, tuttora in fase di rapido avanzamento: per esempio se applicare ad esso gli stessi automatismi conservativi del bosco storico o se ammetterne anche il taglio a fronte di qualche scopo come l’energia rinnovabile, la diversificazione dell’habitat o la riconoscibilità dei segnali.

Gran parte dell’attuale normativa per la gestione dei terreni boschivi e agricoli fa riferimento alla legislazione nata in seguito all’eccessiva perdita di terreni forestali avvenuta tra il 1850 e i primi del ‘900. Di fronte ad una emergenza di sostentamento delle popolazioni, a seguito dell’aumento demografico e dei conflitti internazionali, occorreva una decisa normativa di protezione idrogeologica e forestale. Veniamo quindi da una cultura che ha imparato a proteggere la quantità di beni forestali in rapido esaurimento, ma non ancora a prevedere e governare gli effetti della vitalità con cui si sviluppano, una volta ritrovata una qualche tutela, né a considerare le valenze del bosco agli effetti del Protocollo di Kyoto e della crisi della biodiversità.

Bosco e paesaggio: ecologia, economia, scienza e politica‘, è titolo del seminario/convegno che si terrà venerdì 25 maggio a Villa Levi (Aula Magna – via F.lli Rosselli – Reggio Emilia).
Saranno presenti Annalisa Masselli, Responsabile Biennale del Paesaggio; Fausto Giovanelli, Presidente del Parco Nazionale Tosco-Emiliano;
Giulio Zucchi, Direttore Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agro-Alimentare, Bologna; Alessandra Curotti, Uffcio Parchi e Valorizzazione del paesaggio, Provincia di Reggio Emilia.