“Appare sempre più – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – un fatto di mera speculazione edilizia la delocalizzazione di S. Rigo, che vedrebbe nascere un nuovo quartiere in questa piccola frazione di Reggio”.

“Il progetto nasce anni fa in un clima di completa derugulation, in cui le delocalizzazioni erano collocate sul territorio senza nessun criterio, tanto che l’ Azienda Consorziale Trasporti di Reggio, ha deciso di delocalizzare a S. Rigo parte delle aree che gli vengono sottratte a Reggio città.
Basta guardare i dati della “Relazione illustrativa della proposta di variante relativa al trasferimento delle superfici previste dell’area di trasformazione urbana Tu-8” del Comune di Reggio che va ad approvare le 8 delocalizzazioni dell’ Azienda Consorziale Trasporti, per un totale di 7.546 metri quadrati di superficie utile, che cadono per la maggior parte in zone agricole di valenza paesaggistica, e che vedono coinvolta la frazione di S. Rigo per 2.811 metri quadrati. Si tenga presente che i circa 2.800 metri quadrati sono la superficie utile, quindi effettivamente edificabile, per cui l’area coinvolta reale è di circa 14.000 metri quadrati (l’edificato è il 20 % dell’area complessiva).

Nei giorni scorsi l’ACT ha poi ceduto i diritti su quest’area ad un imprenditore privato, che in futuro, se l’opera non verrà fermata, potrà quindi costruire in un’area da sempre agricola e con un sistema di servizi e viabilità che mal sopporta un nuovo quartiere. Reggio fece la scelta anni fa di restare una città compatta, senza creare un urbanizzazione diffusa nel forense, proprio per contenere i costi e migliorare i servizi ai cittadini.

Questo “atterraggio” – come viene definito in gergo – delle delocalizzazioni, accompagnato dalle solite relazioni giustificative è stato giustamente bocciato dal consiglio della IV Circoscrizione che pochi giorni fa con 11 voti contrari e 9 favorevoli ha bocciato il piano. Ha fatto bene il consiglio della quarta Circoscrizione a bocciare il progetto, con il voto contrario delle minoranze e di alcuni della maggioranza, che ha messo in risalto la fallimentare politica urbanistica dei Democratici di Sinistra, ormai gli unici a sostenere ed avallare una politica di vero e proprio saccheggio che ha devastato la nostra città.

Ora chiediamo – conclude Becchi – cosa intenda fare l’Assessore all’urbanistica Ugo Ferrari, se trincerarsi dietro agli ormai soliti “diritti acquisiti” e “io non c’ero” o se, come crediamo sia più sensato, fare una moratoria delle delocalizzazioni. Occorre infatti definire delle regole chiare per questo tipo di procedura urbanistica, che non va lasciata solo al portafoglio dei singoli o agli amministratori di turno dell’ ATC, comunque sempre pescati dalle file della maggioranza e non certo per competenza trasportistica”.