Esce in questi giorni il settimo Rapporto dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio della Regione Emilia-Romagna, contenente i dati relativi all’immigrazione, aggiornati al 31 dicembre 2005. Nel Rapporto, molte conferme e alcune novità.


L’immigrazione continua a crescere in relazione alle principali zone di provenienza. Negli ultimi anni si conferma il boom dell’Europa orientale: il numero di immigrati provenienti da Ucraina, Romania e Albania cresce rispettivamente del 1500, 500 e 170 per cento nel periodo compreso tra il 2001 ed il 2006.
Trend di crescita anche per i Paesi asiatici e africani, in primo luogo Cina, Marocco e Tunisia, seppure a ritmi più ridotti che nel passato.
Da notare che sui 289.013 residenti al 1 gennaio 2006, oltre 65.000 (circa il 25 per cento del totale) dispongono già della Carta di soggiorno ottenuta dopo 5 anni di residenza.
Nel 2005 i lavoratori dipendenti stranieri extracomunitari sono il 12,5 per cento del totale degli occupati in Emilia-Romagna.
Nel campo dell’istruzione, alla crescita nelle scuole dell’obbligo (che hanno fatto registrare un vero e proprio boom negli ultimi anni toccando il 9,5 per cento) corrispondono anche dati non trascurabili per i nidi d’infanzia (7 per cento del totale) e per l’università (4 per cento del totale).

“L’immigrazione continua a crescere – commenta l’assessore alle Politiche sociali e immigrazione Anna Maria Dapporto – e così succederà nel futuro. L’incidenza dei cittadini stranieri come utenti dei servizi sta raggiungendo percentuali ragguardevoli, decisive quindi risultano le modalità di accesso attraverso la mediazione culturale, uno degli strumenti principali per attuare politiche di accoglienza e integrazione. E’ un trend che ci pone di fronte alla necessità di sviluppare una formazione specifica per gli operatori della pubblica amministrazione, sempre più spesso di fronte questo tipo di utenza”.