Una croce in memoria di 21 militi della Repubblica sociale italiana (Rsi) fucilati il 23 aprile del 1945 dai partigiani a Cernaieto di Casina e’ stata distrutta per la sesta volta e questa volta l’azione e’ stata rivendicata, dalla ‘Nuova Brigata Garibaldi’.


Il messaggio trovato sul posto in mattinata dai Carabinieri e’ breve, ma la lettera aperta nel pomeriggio dai giornalisti della redazione di Reggio Emilia del quotidiano ‘L’Informazione’ e’ piu’ dettagliata e riporta la stella a cinque punte delle Brigate Rosse, accanto alla firma ‘Nuova Brigata Garibaldi’, nome ripreso da una formazione partigiana che operava proprio sull’Appennino reggiano. La lettera – che in una pagina piena riprende la tecnica di teorizzazione e comunicazione delle Br, anche nell’indicazione ‘Comunicato n.1′, oltre che nell’uso della stella a 5 punte – e’ stata consegnata alla Digos di Reggio Emilia.


In memoria dell’eccidio nel bosco Cernaieto (i corpi vennero riesumati nel 1946) il consigliere regionale Fabio Filippi (Fi), con l’appoggio del centro destra, fece erigere la croce sei mesi fa, e da allora e’ stata danneggiata altre cinque volte. Filippi ha anche chiesto che fine hanno fatto i verbali necroscopici attestanti il recupero delle salme, verbali che afferma siano spariti dagli archivi comunali di Casina e Canossa.