Non più solo un edificio abbandonato e nemmeno solo un’idea. Entro pochi mesi, la casa natale di Enzo Ferrari e tutta l’area circostante diventeranno un unico grande cantiere ed in poco più di due anni nascerà il Museo dedicato al Drake ed alla sue creature, le più belle auto sportive del mondo.
Nella mattinata di oggi, a Modena, si è riunito il Consiglio di amministrazione della Fondazione che porta il nome del futuro museo.

Sotto la guida del presidente Tedeschini, i presenti hanno esaminato ed approvato il progetto esecutivo dell’intervento ed ora, per passare alla fase attuativa, mancano solo alcuni passaggi formali di natura tecnica che si risolveranno entro marzo. Subito dopo si potrà procedere al bando ed a seguire all’apertura dei cantieri.

“Siamo ad un passaggio fondamentale di questa impresa – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Modena, Mario Lugli – gli enti pubblici hanno garantito i finanziamenti annunciati e quindi si sono realizzate le condizioni per avviare i lavori del primo stralcio”.

E’ la parte più impegnativa, sia perché corrisponde a quasi 3/4 della somma prevista complessivamente, sia perché poterà a rendere visibile, nella sua veste definitiva, l’involucro esterno del nuovo Museo.
In pratica, con quasi 12 milioni di Euro, verrà completamente recuperata ed allestita a museo la casa natale di Enzo Ferrari, quella visibile anche attualmente, e sempre nel primo stralcio è prevista anche la realizzazione del guscio della nuova, avveniristica struttura che replica, in grande scala, il cofano di una vettura sportiva e che ospiterà la parte più tecnologica del museo.
Gli enti pubblici che hanno contribuito al finanziamento sono il Comune di Modena (che ha messo a disposizione anche la sua struttura tecnica), la Fondazione Cassa di Risparmio, la Provincia, la Regione Emilia Romagna, il Ministero dei Beni culturali e la camera di Commercio di Modena.

La realizzazione del secondo stralcio richiede altri 4 milioni di Euro per i quali la Fondazione è impegnata a cercare nuovi finanziamenti: “A questo riguardo -afferma ancora l’assessore Lugli- si è chiesto ai soci privati, Ferrari e Maserati, un apporto anche economico oltre a quello significativo già espresso sul piano ideativo e progettuale”.
Tale impegno potrebbe tradursi tanto in un finanziamento diretto, quanto in una forma di collaborazione per la ricerca di altri sostenitori. “Avere da subito anche l’apporto dei privati -conclude Lugli- significherebbe far crescere la struttura nella sua completezza, integrando la realizzazione dell’esterno con la parte, altrettanto importante, degli allestimenti interni. In tal modo si darebbe concretezza alla legittima aspirazione di concludere tutta l’opera in meno di tre anni”.