Sono 380 i modenesi che lo scorso anno si sono rivolti al Difensore Civico del Comune per ottenere informazioni giuridiche su casi che vedono coinvolta l’amministrazione comunale o altri enti e società che svolgono la loro attività per concessione dell’amministrazione. Trentadue le pratiche scritte istruite dal dottor Alfredo Clò che ricopre il ruolo di Difensore civico e che ha presentato al Consiglio comunale l’attività svolta nel 2006.

Diversi i temi in merito a cui i modenesi hanno chiesto chiarimenti e sostegno: si va dalle contravvenzioni stradali al mancato accesso ad atti pubblici al familiare della degente di una Casa protetta, dalla retta del nido a chi ritiene gli sia stato assegnato un appartamento di edilizia popolare inadeguato al nucleo familiare, fino ad una cittadina che lamenta la mancata manutenzione di una pista ciclabile. Motivo di contrasto con l’amministrazione o comunque di richiesta di chiarimenti sono anche la manutenzione del verde pubblico e il servizio dell’Atcm chiamato in causa per i ritardi, ma anche per la scarsa efficacia nel perseguire chi viaggia sui bus senza biglietto.

I consiglieri intervenuti al dibattito sono stati concordi nel ringraziare il Difensore civico per l’azione svolta. Achille Caropreso (Indipendente) ha sottolineato “l’importanza di una figura di mediazione che dà al cittadino la garanzia di aver percorso una via ulteriore per vedere affermati i propri i diritti” e il fatto che “la gamma di temi affrontati non è più limitata alle violazioni del codice della strada ma si allarga sempre più”. Enrico Artioli (Margherita) ha evidenziato come “il Difensore sia visto come punto di riferimento non solo nei confronti dell’amministrazione comunale ma anche di altre amministrazioni che non ne sono provviste” e si è chiesto “se sia possibile coinvolgere anche le circoscrizioni in questo servizio alla cittadinanza”. Ubaldo Fraulini (Ds) ha voluto ricordare che si tratta “non di un avvocato ma una figura che si pone a sostegno e tutela dei cittadini più deboli e collabora con l’amministrazione per affrontare tempestivamente le controversie”. Si è detto anche negativamente colpito dalla mancanza di risposte dell’Atcm sui temi su cui è stata interpellata dal Difensore: “un fatto particolarmente grave”.

Dal Difensore sono arrivati a riguardo alcune precisazioni. “Dall’Atcm mi è appena arrivata una relazione – ha spiegato Clò – in base alla quale l’azienda apporterà delle modifiche al sistema di controllo dei viaggiatori non paganti. In particolare daranno incarico agli autisti di verificare il pagamento del biglietto e un certo numero di autisti si è già dichiarato disponibile a farlo; per cui lascerei passare un po’ di tempo prima di intervenire nuovamente. Infine, ho notato che ultimamente i controlli sono maggiori, soprattutto negli orari di punta”. Inoltre Clò ha evidenziato come “nei modenesi sia piuttosto diffusa la conoscenza e la consapevolezza di potersi rivolgere al Difensore civico”. Ciò che invece lo preoccupa è la mancanza di una legge che definisca la figura del Difensore civico. “La cosa grave – ha detto – è che l’unica legge che regola la materia dà la possibilità all’amministrazione di prevedere il Difensore civico in modo facoltativo, senza alcun obbligo. Infatti sono moltissime le amministrazioni che non hanno un Difensore civico; basti pensare che 22 Comuni della nostra Provincia non lo vogliano, nonostante io stesso mi sia offerto di svolgere tale funzione gratuitamente”.