Soddisfazione del segretario provinciale del sindacato inquilini Sicet-Cisl di Modena, Piero Luciano Torri, per l’approvazione definitiva del disegno di legge “per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali”.

Si tratta del provvedimento con il quale vengono sospese per otto mesi le esecuzioni degli sfratti per finita locazione in tutti i Comuni capoluogo di provincia, nei Comuni limitrofi con più di 10 mila abitanti e in quelli definiti ad “alta tensione abitativa”. Nella nostra provincia la norma si applica, oltre che a Modena, a Soliera, Carpi, Nonantola, Castelfranco, Spilamberto, Castelnuovo Rangone, Formigine e Sassuolo. Restano esclusi i Comuni di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano e S. Cesario. La sospensione è di 18 mesi per gli inquilini dei cosiddetti “grandi proprietari”, cioè assicurazioni, banche, istituti previdenziali.

“È una misura – spiega il segretario del Sicet – limitata a categorie sociali particolarmente bisognose come ultra 65enni, famiglie a basso reddito, con handicappati, figli minori o malati terminali. Nella nostra provincia sono interessate circa 200 famiglie, la metà delle quali abita in città”.

La sospensione dei provvedimenti di rilascio degli immobili si riferisce alla finita locazione, nei confronti di inquilini con reddito annuo familiare complessivo inferiore a 27 mila euro e che abbiano in famiglia persone ultra 65enni, figli a carico, malati terminali o portatori di handicap (con invalidità superiore al 66 per cento). Il proprietario beneficerà, oltre a una maggiorazione del 20 per cento del canone, dell’abbattimento dell’Irpef sui canoni incassati per il periodo di sospensione del provvedimento. In più ci sarà l’eventuale riduzione dell’Ici concessa dai Comuni interessati. La sospensione dell’esecuzione, non prevista in caso di morosità dell’inquilino, non sarà applicabile se il proprietario dimostra di trovarsi nelle stesse condizioni dell’inquilino interessato allo sfratto, anche se sopraggiunte dopo la sentenza di sfratto.

“Il governo si è impegnato a predisporre un piano pluriennale per l’edilizia residenziale pubblica che veda anche il coinvolgimento degli enti locali. Si tratta della stessa richiesta a suo tempo avanzata dal Sicet e dalla Cisl al Comune di Modena. Bisogna sedersi attorno a un tavolo, ma soprattutto metterci tutta la volontà di dare risposte concrete ai problemi delle persone. Da parte nostra confermiamo la disponibilità e determinazione. Chiediamo altrettanto – conclude il segretario del Sicet – agli interlocutori interessati”.