L’Aceto Balsamico di Modena si può abbinare anche con la cucina di paesi lontani come India e Cina. Lo dimostrano i piatti elaborati dai 44 studenti del terzo anno di specializzazione della Scuola Alberghiera di Serramazzoni che hanno partecipato al concorso “Il cibo si tinge di nero balsamico”.


L’iniziativa si è svolta in collaborazione con il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena, il quale ha messo in palio tre borse di studio da 700 euro ciascuna da assegnare al progetto più originale per ogni specializzazione (cucina, sala-bar e pasticceria) da scegliersi tra sei finalisti (due per ogni specializzazione) pre-selezionati da una commissione interna della Scuola.

I riconoscimenti sono andati al cocktail d’aperitivo “Verde-Nero”, ispirato all’India, a base di Vermouth, pepe verde, sedano e Aceto Balsamico di Modena, elaborato da Raffaele Boilini, studente del corso di sala-bar residente alle Piane di Mocogno.
Per il corso di cucina sono stati premiati ex aequo Cecilia Nianga Nicolau, residente a Reggio Emilia, che ha presentato un piatto, ispirato alla cucina africana, di involtini e crocchette di pollo in crema al cetriolo con insalata tropicale all’Aceto Balsamico di Modena, e Manuel Fasano, di Roteglia di Castellarano, che ha elaborato un trittico di Won Ton, propri della cucina cinese, all’Aceto Balsamico di Modena.

Per il corso di pasticceria la borsa di studio è andata al riminese Nicolò Ferraraccio, autore di una mousse al caramello francese con uvetta macerata e salsa all’Aceto Balsamico di Modena.

“La costruzione delle ricette è stata davvero interessante, soprattutto se si considera che si tratta di ragazzi di appena 17 anni”, ha commentato il celebre chef modenese Massimo Bottura, componente della commissione di esperti che ha valutato il lavoro degli allievi. Oltre a Bottura c’erano anche Antonio Cherchi, consigliere di Slow Food, Luciano Stefani e Mariangela Grosoli del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, il sindaco di Serramazzoni Luigi Ralenti e l’assessore provinciale all’Agricoltura e Alimentazione Graziano Poggioli. L’elaborazione di ogni progetto ha richiesto anche una ricerca storica e culturale sia sull’Aceto Balsamico di Modena che sull’alimento utilizzato per l’abbinamento; inoltre per ogni piatto l’allievo ha creato logo e slogan per il lancio pubblicitario.

“Per i nostri ragazzi è stato un lavoro impegnativo, ma dai risultati sorprendenti – afferma Giuseppe Schipano, direttore della Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni – Tutti i partecipanti hanno valorizzato un prodotto tradizionale come l’Aceto Balsamico di Modena sperimentando combinazioni innovative con cucine e abitudini gastronomiche molto diverse dalle nostre”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal vice presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, Luciano Stefani, che ha annunciato l’intenzione di riproporre il concorso anche il prossimo anno scolastico.