E’ notte. A Pavullo un uomo si sente male e viene portato in ospedale. I medici del Pronto Soccorso sospettano un ictus. Le immagini dell’esame effettuato con la TAC vengono trasmesse in tempo reale al neuroradiologo del nuovo ospedale S. Agostino-Estense, a Baggiovara, che conferma il sospetto. C’è un’emorragia e probabilmente sarà necessario un intervento neurochirurgico. Mentre l’ambulanza parte da Pavullo, a Baggiovara l’equipe medica si prepara a ricevere il paziente. Tutto è stato deciso in pochi minuti: un risparmio di tempo che si rivelerà vitale per l’uomo colpito dall’ictus.

E’ la descrizione di un caso-tipo tra quelli che potranno essere trattati con maggiore tempestività grazie alla presenza di un neuroradiologo, 24 ore su 24, presso l’ospedale di Baggiovara.

La guardia medica neuroradiologica è una novità arrivata col nuovo anno: in precedenza nei giorni festivi e prefestivi e nelle ore notturne il neuroradiologo garantiva la reperibilità, sia per il Nuovo S. Agostino-Estense che per il Policlinico. In altre parole, non era presente in ospedale, ma arrivava subito in caso di necessità, mentre il paziente veniva trasportato a Baggiovara in ambulanza.

Ora, invece – come spiega il dottor Luciano Mavilla, direttore del reparto di Neuroradiologia (facente parte del Dipartimento Neuroscienze diretto dal Professor Paolo Nichelli) – anche di notte, nelle giornate prefestive (dalle 14 alle 20) ed in quelle festive (dalle 8 alle 20), a Modena c’è sempre un neuroradiologo. Lo specialista, dopo aver ricevuto le immagini da uno degli ospedali della provincia, fornisce in tempi più brevi rispetto al passato la propria consulenza per consentire al medico che l”ha richiesta di decidere se il paziente può essere curato senza spostarsi o se deve essere trasportato al Nuovo S. Agostino-Estense. Un ictus, ad esempio, può essere ischemico ed essere curato con un trattamento medico o emorragico e necessitare di un eventuale intervento chirurgico”.

Ovviamente la rapidità dell’intervento e l’eliminazione di disagi evitabili per il paziente sono ugualmente importanti per i traumi ed altre patologie.

Più tempestività, quindi, e maggiori probabilità di risolvere il problema assicurando una migliore qualità della vita al paziente, senza conseguenze per la sua autonomia. Alla base di questo risultato, oltre alla presenza 24 ore su 24 di un neuroradiologo, c’è soprattutto un sistema informatico per la gestione delle immagini e delle attività radiologiche: il RIS-PACS (Radiological Information System-Picture Archiving And Communication System). Il sistema – già attivo da tempo e completato alla fine del 2006 con il collegamento dell’ospedale di Mirandola – consente di acquisire, archiviare e trasmettere, tra tutti gli ospedali della rete, le immagini digitali delle oltre 600.000 prestazioni radiologiche che vengono effettuate annualmente nella provincia di Modena.

Un risultato ottenuto grazie ai progetti innovativi portati avanti dal Servizio Ingegneria Clinica e dal Servizio Informativo Aziendale dell’Azienda USL.
Per comprendere ancora meglio l’importanza di un neuroradiologo sempre presente in ospedale, vale ancora una volta l’esempio dell’ictus cerebrale, statisticamente la malattia neurologica più frequente, terza causa di morte dopo le neoplasie e le malattie cardiovascolari ed importante causa di disabilità (il 40-50 per cento dei pazienti che sopravvivono perdono in modo definitivo la propria autonomia). Nel 2005, in provincia di Modena sono state ricoverate a causa di un ictus circa 3.000 persone. La rilevanza del problema ha indotto a suo tempo l’Azienda USL di Modena a sviluppare, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, una rete integrata provinciale per la sorveglianza e la terapia di pazienti colpiti da ictus di cui fanno parte le Unità ictus (Stroke unit) dell’ospedale di Carpi e del Nuovo Ospedale a Baggiovara, e le Unità operative (con posti letto dedicati) deputate al trattamento dei pazienti con ictus negli ospedali di Pavullo, Sassuolo, Vignola e Mirandola.