In merito agli articoli pubblicati dagli organi d’informazione riportanti le dichiarazioni del Comitato Ambiente e Salute di Rivara, si precisa quanto segue: “L’Azienda USL di Modena non ha alcun intento denigratorio nei confronti dell’operato dei comitati cittadini ai quali, anzi, offre come sempre la massima collaborazione ed è disponibile, in qualunque momento, a fornire tutte le informazioni richieste.

Nel rispetto della massima trasparenza, i dati sull’incidenza dei tumori e di altre malattie nei diversi distretti sanitari della provincia sono anche consultabili sul sito internet dell’Azienda USL: all’indirizzo www.usl.mo.it/dsp/epi.html , tra i diversi rapporti, c’è anche quello contenente la sintesi epidemiologica della salute in provincia di Modena (dati 2004 e anni precedenti, quelli sul 2005 saranno on line tra poche settimane). Non si può, inoltre, parlare di “scenari politici”: l’unica politica attuata ogni giorno dall’Azienda sanitaria è quella tesa a garantire il benessere di tutti i cittadini modenesi, da un capo all’altro della provincia. Le repliche e le precisazioni (il comunicato stampa di oggi come quello inviato il 20 dicembre scorso) hanno l’unico scopo di stabilire la verità dei dati, condannandone la strumentalizzazione e l’uso scorretto che ottengono il solo risultato di creare ingiustificati allarmismi tra i cittadini. Si ribadisce che la popolazione del distretto di Mirandola non ha maggiori motivi di preoccupazione per la propria salute di quella residente in altri distretti”.



Tutto ciò premesso:

– per quanto riguarda l’incidenza dei tumori, si conferma che nel distretto sanitario di Mirandola, nel 2004 si sono registrati 546 nuovi casi (4.203 a livello provinciale) e 72 tumori polmonari (487 a livello provinciale). Dai dati relativi all’anno 2004 pubblicati dal Registro Tumori nel luglio 2006 non emergono eccessi statisticamente significativi nel distretto di Mirandola per tutti i tumori nel loro complesso, fatta eccezione per il tumore del polmone nel solo sesso maschile (dati riferiti al periodo 1997-2004). Anche il confronto con i dati nazionali, disponibili tramite l’Associazione Italiana dei Registri Tumori (I Tumori in Italia – Rapporto 2006), conferma l’eccesso per il tumore polmonare maschile in provincia di Modena rispetto al dato complessivo dei registri italiani, ma non ai livelli preoccupanti riportati dagli organi d’informazione: tasso standardizzato provinciale 81,2 x 100.000 abitanti, pool registri italiani 78,5 (anni 1998-2002, standard Italia censimento 1981).

Il tasso standardizzato indica il numero di tumori per centomila residenti che si avrebbero se le popolazioni delle diverse aree confrontate avessero la medesima composizione, quella dello standard, per sesso ed età.



– Anche l’analisi dei dati di mortalità conferma il dato riportato: 54 decessi per il tumore del polmone del distretto di Mirandola a fronte di 417 provinciali nel 2005 (ultimo dato disponibile). I tassi standardizzati di mortalità mostrano una differenza significativa per il solo tumore polmonare maschile: 139 x 100.000 abitanti contro 108 a livello provinciale (anni 2001-2005, standard Italia censimento 2001).

Come già precisato nel precedente comunicato stampa, questo eccesso di mortalità è presente da diversi decenni ed è probabilmente causato da determinati comportamenti (ad esempio il fumo di tabacco) ai quali va aggiunta per alcuni lavoratori (soprattutto nell’edilizia) una vecchia esposizione all’amianto.



– Queste precisazioni, si ribadisce, non hanno l’obiettivo di entrare nel merito dell’operato dei comitati cittadini, né quello di effettuare valutazioni d’impatto sulla salute di eventuali nuovi insediamenti produttivi nel territorio. L’Azienda USL ritiene però necessario evitare inutili allarmismi tra la popolazione, garantendo che i fenomeni descritti sono oggetto di costante attenzione e monitoraggio. Ne è prova che il tumore del polmone nel mirandolese è stato oggetto di approfondimento fin dagli anni ’90.