Sala Biasin gremita ieri per il convegno promosso dal Comune di Sassuolo, da Magistratura Democratica e da Libera Associazione contro le Mafie e patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Modena, che ha visto amministratori, operatori, studenti, esperti e persone interessate in diversi ambiti legati al tema dell’immigrazione e della
Multiculturalità confrontarsi sulle esperienze concrete.


Dopo il saluto del sindaco Graziano Patuzzi, che ha illustrato compiutamente la complessa, azione promossa dal Comune per il ripristino delle condizioni di sicurezza prima e di integrazione sociale ora “ un laboratorio studiato a livello nazionale”, ha ricordato il primo cittadino, la giornata si è sviluppata come previsto. Si sono susseguiti tutti gli altri relatori e tra gli interventi, segnaliamo brevemente quelli di Gianni Cavicchioli, assessore provinciale all’immigrazione, di Livio Pipino, componente del Consiglio superiore della Magistratura, che parlando delle migrazioni nella storia dell’umanità, dei modelli di integrazione sperimentati in Europa alla luce dei nostri principi costituzionali, ha lucidamente disegnato il quadro di insufficienza normativa in cui di fronte “al dato inconfutabile della migrazione come realtà non più eludibile”.

Se Andrea Stuppini, della Regione Emilia Romagna, ha poi illustrato le azioni promosse dalla Regione nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione in questi ultimi anni (solo nella nostra Regione sono stati realizzati oltre 130 sportelli per l’immigrazione e sono presenti più di 200 mediatori culturali) l’intervento di Adil El Marouaki, responsabile del centro interculturale del Comune di Reggio Emilia e consulente del Comune di Sassuolo nei progetti di integrazione, ha posto l’accento sul tema del diritto di cittadinanza e del dialogo multiculturale, sottolineando come sia particolarmente articolato e ricco di sfumature il discorso sulla cittadinanza, il riconoscimento, non più procrastinabile, del Diritto del voto locale da parte della prima generazione di immigrati giunta in Italia.



Il presidente nazionale Arci Paolo Beni ha poi affrontato il problema dell’integrazione e del ruolo che il mondo associativo può svolgere in questo ambito.. Appassionatissimo e altrettanto lucido L’intervento di Don Luigi Ciotti, il carismatico fondatore di “Libera” la nota Associazione contro le mafie e profondo conoscitore dei fenomeni legati all’emarginazione urbana e all’integrazione, che ha chiuso la giornata rimarcando con forza l’insostituibile importanza del lavoro di “rete” e coordinamento tra Istituzioni e Associazioni della società ma soprattutto la “necessità etica e morale” da parte di ognuno di noi Un messaggio quello di Don Ciotti, lanciato alla platea del Convegno e accolto con un lungo applauso di stima, vicinanza e condivisione della posizione e del lavoro del sacerdote, a sancire come la solidarietà e l’attenzione nei confronti degli altri non siano delle virtù eccezionali che appartengono ad un pugno di individui, ma debbano essere delle risorse cui tutti possono e devono accedere”.