Le famiglie che si trovano in condizioni di emergenza socio-abitativa potranno contare sull’assegnazione di uno tra i 171 alloggi comunali che il Comune di Modena mette a disposizione per questo scopo.

Gli alloggi in questione saranno soggetti ad uno specifico regolamento approvato nel corso del Consiglio comunale di lunedì scorso che apporta alcune variazioni al precedente regolamento in vigore dal 1997, in base al quale già negli anni scorsi erano stati assegnati 25 alloggi nel 2003, 20 nel 2004, 14 nel 2005 e 8 nel primo semestre del 2006.

Il vecchio regolamento prevedeva che alcuni alloggi, esclusi dall’applicazione della normativa che regola l’edilizia residenziale pubblica, fossero riservati ad affrontare le condizioni di emergenza abitativa per famiglie in condizioni di grave disagio socio abitativo. Il nuovo regolamento mantiene il criterio della graduatoria aperta, giudicandola positivamente e le assegnazioni continueranno ad essere decise direttamente sulla base delle proposte dei Servizi Sociale e Abitativo. Il regolamento, approvato con il voto favorevole della maggioranza e del Gruppo Indipendente e il voto contrario dell’opposizione, prevede l’abrogazione del periodo minimo di sei mesi di residenza quale elemento generale di ammissibilità e riduce da due a un anno – rinnovabile fino a un massimo di tre anni – la durata dell’assegnazione, proprio in considerazione del carattere temporaneo delle emergenze.
Vengono poi abrogate le modalità di assegnazione che prevedono punteggi e, su questo fronte, si stabilisce che l’elenco dei casi ammissibili e le relative condizioni di grave disagio abitativo siano periodicamente aggiornate da un’apposita commissione formata da professionisti dei Servizi sociali e abitativi del Comune di Modena.

Tra le novità del regolamento si segnala anche la decadenza della concessione dell’alloggio sia nel caso di reperimento di un’altra soluzione abitativa, sia nell’eventualità della mancata occupazione dell’alloggio stesso. Il regolamento si fa anche più rigoroso nella valutazione delle condizioni economiche dei richiedenti, basandosi non più sull’autocertificazione come in precedenza, ma sulla dichiarazione Isee.
Infine, il canone di locazione è stato ridefinito al 25% dell’incidenza del canone stesso sul reddito, e comunque non oltre il massimo previsto dalle norme sui canoni concordati, superando in questo modo il regolamento precedente che prevedeva il ricorso ai criteri previsti per la determinazione dei canoni nell’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.


“Le proposte di modifica formulate hanno l’obiettivo di aggiornare il regolamento – ha spiegato Francesca Maletti – e risolvono i diversi problemi applicativi affrontati in quasi dieci anni di gestione, confermando la validità dell’impianto complessivo del regolamento vigente. La proposta del nuovo regolamento vede quindi riconfermato complessivamente lo strumento di assegnazione temporanea di alloggi come uno strumento importante per affrontare gravi situazioni di disagio socio-abitativo”.