Dal 28 dicembre 2006 al 1 gennaio 2007 la bella città umbra ripropone la raffinata manifestazione dedicata al jazz. Un’elettrizzante kermesse di nicchia per gli appassionati del genere ma non solo.


Caldo, solare e innovativo, il manifesto di Umbria Jazz Winter invita tutti a Orvieto negli ultimi giorni dell’anno. Incastonata tra le colline umbre, la cittadina che si erge sulla rinomata rupe tufacea ospita, dal 28 dicembre 2006 al 1 gennaio 2007, la quattordicesima edizione di questa manifestazione invernale del miglior jazz internazionale, diventata negli anni un atteso appuntamento per il popolo del jazz e per la città, ma non solo. Può essere infatti un’interessante opportunità anche per i neofiti del ben noto genere musicale, o un momento di relax per una vacanza invernale particolare, giocata tra arte e musica, modernità e storia: trascorrere piacevoli momenti scaldati dalle sonorità afro-americane di una vasta gamma di concerti nei magnifici luoghi storici della città e di jazz lunch o jazz dinner e after dinner assaporando le prelibatezze della cucina locale. Tanti i nomi in programma nei cinque giorni del festival invernale, dai popolari e spettacolari Funk Off, la festosa street band che animerà le vie del centro storico, agli affezionati Good Fellas, valido gruppo swing di molte edizioni. Jazz e canzone d’autore, ma anche sfumature soul e spruzzate di blues, funky, gospel e zydeco. Un variegato scenario di generi ed espressioni musicali, in grado di catturare anche il pubblico più difficile con il comune denominatore della qualità.



Dopo anni e anni di esterofilia, questa edizione 2006/2007 di Umbria Jazz Winter è dedicata soprattutto al jazz italiano. Ed è forse per assecondare la recente attitudine dei giovani musicisti jazz italiani, che vanno riscoprendo l’enorme patrimonio nazionale, dall’opera lirica alle canzoni di De Andrè o Battisti, spesso con risultati artistici notevolissimi, che sul palco del festival salirà, in due concerti, il virtuoso Sergio Cammariere. Accanto all’abilissimo pianista dalla mano felice, il trombettista Fabrizio Bosso, che a questo clima contribuisce con un suono lirico e swing e, ospite d’onore, Alex Britti, uno dei personaggi più popolari delle ultime leve della canzone italiana, oltre che grande chitarrista. Lontano dai formati sanremesi, il cartellone prevede anche “Uomini in frac”, l’omaggio di Umbria Jazz al songbook di Domenico Modugno, il primo vero “cantautore” italiano di assoluta levatura internazionale al quale si devono motivi famosi in tutto il mondo. Le voci sono quelle di Peppe Servillo e Giovanni Lindo Ferretti, e tra i musicisti figurano Danilo Rea al piano, Javier Girotto al sax e Gianluca Petrella al trombone.



Di scena anche l’istrionico trio “scandinavo” di Stefano Bollani, il musicista italiano che oggi gode di una meritatissima popolarità e che Umbria Jazz segue dagli inizi della carriera, ed il trio di Renato Sellani, che ospita il sax di Gianni Basso: due veri “senatori” del jazz italiano. E ancora una mostra d’arte presso la Sala del Carmine, una conferenza concerto dedicata al guru bianco del jazz Lennie Tristano e il “Progetto per Sauro”, al museo Emilio Greco in memoria di Sauro Peducci, uno dei membri dell’Associazione Umbria Jazz scomparso quest’anno: in diverse formule si potranno ascoltare Danilo Rea, Renato Sellani, Enzo Pietropaoli, Giovanni Tommaso, Daniele Scannapieco, Massimo Manzi. Si ripropone inoltre la piacevole esperienza del workshop organizzato in collaborazione con UJW clinics e con l’Associazione Musicale Mancinelli da Orvieto Centro Musica, che mira a promuovere la formazione completa e armonica dell’individuo tramite la musica ed è dedicato, in questa edizione, a Stefano Bollani e al pianoforte.



Un programma diverso rispetto ad altri anni, decisamente più popolare e abbordabile, ma sempre ricco di appuntamenti di alto profilo, dove non mancano i tradizionali cenoni di fine anno con concerto in piazza dopo la mezzanotte e il concerto della pace con i cantanti di gospel nel pomeriggio di Capodanno. Formula invariata nei luoghi – il Duomo innanzi tutto, ma anche il Teatro Mancinelli, Palazzo del Popolo, Palazzo dei Sette, il Museo Emilio Greco – e negli appuntamenti dei molti concerti gratuiti con consumazione obbligatoria del jazz lunch e del jazz dinner, ma anche gradite sorprese nel jazz dinner o nel round midnight con i sapori di “Al San Giovenale” e “Al San Francesco”. Le bollicine saranno soprattutto quelle del vino locale, con le sue ottime etichette da scoprire. Tutto pronto insomma per brindare, con rinnovato spirito, a un’edizione diversa dove cambia la musica, ma non la qualità.



Per maggiori informazioni, il programma dettagliato e le prenotazioni on line dei concerti dall’area informazioni www.umbriajazz.com
Per le prenotazioni logistiche www.orvietoturismo.it