Sono partiti i lavori della cassa di espansione del Naviglio. Questo grazie ad un primo finanzamento di quasi un milione e mezzo di euro messi a disposizione dal Governo e dalla Protezione civile nazionale su richiesta della Provincia di Modena.


I lavori – realizzati da Aipo nella zona dei Prati di S.Clemente – sono stati presentati nel corso della seconda Conferenza sulla “sistemazione del nodo idraulico di Modena” che si è svolta oggi a Bomporto nella sala del Consiglio comunale.

Hanno partecipato l’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana, i sindaci di Bomporto, Giuseppe Rovatti, e di Bastiglia, Patrizia Gambi, oltre a tecnici della Provincia di Modena, dell’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), del servizio tecnico dei Bacini Enza, Panaro e Secchia, del Comune di Modena, del Consorzio di Bonifica Burana Leo Scoltenna Panaro e Leopolda Boschetti, dirigente dell’assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna.

“La cassa del Naviglio – ha ricordato Caldana – fa parte del Piano di sicurezza di Modena che comprende anche il raddoppio dei portoni vinciani che impediscono alle acque in piena di risalire lungo il Naviglio stesso mettendo in crisi anche i suoi affluenti come i cavi Argine e Minutara. Poi occorre che l’Aipo inizi i lavori di un’altra opera fondamentale attesa da tempo: l’ampliamento della cassa di espansione del Secchia”.

Durante l’incontro è stato fatto il punto sugli interventi in corso del Servizio tecnico di bacino per la sicurezza della città di Modena sul diversivo Martiniana e lungo il torrente Grizzaga per la sicurezza dell’area nord di Modena (spesi finora sei milioni, il prossimo anno l’obiettivo è realizzare i due lotti conclusivi dell’intervento per oltre quattro milioni) e per il collettore di Levante – anche qui lavori in corso per sei milioni – che garantisce la sicurezza della zona a sud-est della città. Per concludere questo intervento servono ancora dieci milioni di euro già sollecitati dalla Provincia, insieme ai fondi (circa tre milioni) necessari per realizzare il raddoppio dei portoni vinciani.