La seconda edizione di VIE Scena Contemporanea Festival va in scena oggi presentando un fitto calendario di appuntamenti che delineano fin da subito le sue caratteristiche. Spettacoli itineranti, sensoriali, film, performance, grandi eventi di richiamo ma anche piccoli appuntamenti legati alla ricerca, delineano una geografia che della contemporaneità fa il punto di partenza ma non di arrivo.

I Cantieri Teatrali Koreja ci raccontano della terra salentina nel loro spettacolo Il Pasto della tarantola (Piazzale Re Astolfo, Carpi ore 17, 18 e 20:30 – prenotazione obbligatoria). Lo spettacolo ideato per un gruppo ristretto di spettatori fonde la narrazione di racconti alla degustazione dei prodotti tipici del Sud.

La Rocca di Vignola ospita Viaggio in Armenia (ore 17 replica ore 21, prenotazione obbligatoria) spettacolo itinerante per gli anfratti della rocca suggestivo per stretta vicinanza tra l’attore Silvio Castiglioni e il pubblico da lui condotto.

La Sala Truffaut (ore 19:00) di Modena ospita una rassegna che vede il suo debutto proprio durante il primo giorno del Festival con il film Estrellas del giovane regista argentino Federico León già amato dal pubblico modenese dopo il passaggio al Teatro delle Passioni del suo successo teatrale El adolescente.

In prima assoluta un strepitoso concerto ideato da Fanny & Alexander per clacson e macchine del suono che riempirà la Piazza dei martiri di Carpi (ore 19) delle note delle più famose arie mozartiane.

La serata si conclude nel segno della danza con un duplice appuntamento vsprs di Alain Platel che alle 21 immergerà il pubblico del Teatro Comunale di Modena in una danza che trae ispirazione dal Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi, per intraprendere un cammino più avventuroso, assistito dalla musica del sassofonista e artista dalle molteplici sfaccettature Fabrizio Cassol.
Gli interpreti dei precedenti spettacoli, dilettanti e spesso borderline, lasciano il posto a una comunità di danzatori, musicisti e cantanti che rappresentano in altro modo quell’umanità sfatta, sofferente e disorientata tanto cara al teatro di Platel. Il regista, nell’incontro con la grande musica del passato, trova quel terreno di contrasti e analogie che con prorompente dinamicità ci indica una strada nuova nel suo modo di intendere lo spettacolo. Le anonime case a schiera, i centri commerciali di desolante squallore vengono soppiantati da un’informe montagna di stracci bianchi, indumenti forse abitati un tempo da quei corpi che in scena si deformano e contorcono al limite della lacerazione.

Si finisce il lungo tour di spettacoli con il nuovo spettacolo di Michela Lucenti che con il suo Balletto Civile presenta una rivisitazione dei Sette contro Tebe di Eschilo al Teatro delle Passioni alle ore 23. Corale e complessivo il lavoro della Lucenti si basa sugli elementi tragici presenti nell’atroce vicenda e degli interrogativi alzati sul problema della colpa, della responsabilità individuale, della fatalità. L’ampio spazio vuoto evoca la desolazione che la battaglia sigla nel suo finire, lo sfinimento dei corpi conseguente a un’azione violenta d’attacco.