“L’infortunio di oggi ci conferma che abbiamo ancora molto lavoro da fare se vogliamo invertire in fretta la tragica sequenza degli incidenti nei cantieri edili. Occorrono più controlli, una migliore informazione e soprattutto una maggiore formazione dei lavoratori”. Il segretario provinciale della Filca-Cisl Domenico Chiatto commenta così quanto accaduto oggi nel cantiere di Gargallo.

“Bisogna ripensare l’organizzazione del lavoro. Ancora oggi – afferma Chiatto – facciamo i conti con una grande carenza di formazione alla sicurezza. Secondo una nostra stima solo un lavoratore su dieci effettua la formazione di base prevista dal decreto legislativo 626/94, in larga parte disatteso. Nell’ultimo contratto integrativo provinciale, firmato lo scorso luglio, abbiamo inserito norme premianti per le aziende che rispettano tutte le normative e mettono i rappresentanti della sicurezza in condizione di operare efficacemente. Adesso, però, è necessario che le imprese facciano la loro parte fino in fondo”.

Per il segretario della Filca il problema riguarda anche i lavoratori autonomi, che operano nei cantieri edili pur essendo spesso sprovvisti non solo di capacità professionali, ma anche di un’adeguata formazione sui pericoli e rischi del mestiere.
“Sarebbe poi auspicabile – continua Chiatto – qualificare maggiormente l’accesso al settore, verificare rigorosamente i requisiti tecnico-professionali e le capacità organizzative di chi vuole esercitare un’attività edile. Un aspirante imprenditore edile deve dimostrare di poter garantire l’integrità fisica propria e quella di eventuali collaboratori. Come alla scuola-guida, per conseguire la “patente” di imprenditore edile occorre superare gli esami; in caso di gravi irregolarità o infrazioni la patente deve essere sospesa o revocata”.