Le mete privilegiate sono una città d’arte, una mostra o luoghi di interesse naturalistico, spesso in Emilia Romagna e in regioni confinanti come Toscana e Liguria. I viaggi sono distribuiti su tutto l’anno scolastico, organizzati quasi per la metà autonomamente dalle scuole (ma alle superiori otto su dieci si rivolgono alle agenzie), ponendo particolare attenzione alla sicurezza degli alunni e soprattutto al costo, determinante per la scelta nel 41 per cento dei casi.

E’ questa la fotografia delle “gite” degli studenti modenesi che emerge dall’indagine sul turismo scolastico, commissionata dalla Provincia di Modena, che verrà presentata nel convegno in programma venerdì 13 ottobre nell’auditorium dell’Itis Corni a partire dalle ore 9,30.
L’indagine è stata effettuata dalla cooperativa La lumaca sul territorio provinciale intervistando 66 decisori della domanda e 110 operatori dell’offerta per esaminarne i comportamenti concreti e raccoglierne le valutazioni.
“Il punto di partenza – spiega Beniamino Grandi, assessore provinciale al Turismo – è stato il dato che vede da un lato una domanda di turismo scolastico consistente e matura con più di 4 milioni di viaggiatori ogni anno in Italia, e dall’altro un’offerta frammentata che stenta a rispondere a tutte le richieste dei clienti. L’obiettivo è contribuire alla definizione di linee guida per un’offerta di turismo scolastico con proposte coerenti con i programmi scolastici e un più alto livello di qualità”.

Dalla ricerca risulta che, a differenza del resto d’Italia dove le gite sono concentrate per 75 per cento in primavera, i viaggi d’istruzione delle scuole modenesi sono “destagionalizzati”, cioè distribuiti equamente lungo tutto l’arco dell’anno scolastico. Per l’organizzazione dei viaggi, che durano in media sei giorni, il 53 per cento delle scuole si rivolge a un’agenzia (da un minimo del 23 per cento delle scuole medie a un massimo dell’83 per cento nelle superiori, che vanno più spesso all’estero). I due terzi delle scuole richiede ad agenzie, bus operator, albergatori e in qualche caso anche alle guide, attestazioni relative alla sicurezza. Le destinazioni più frequenti dei modenesi sono in regione, poi in Toscana, Lombardia, Campania, Liguria e Trentino Alto Adige. Gli studenti che visitano il territorio modenese provengono per lo più da Toscana, Emilia e Lazio. I momenti più critici delle gite sono il viaggio in autobus per gli scolari delle elementari e la permanenza in albergo per quelli delle superiori.

Al convegno partecipa anche anche Mariangela Bastico, vice ministro della Pubblica istruzione.
Ad aprire i lavori sarà Gino Malaguti, presidente dell’Associazione scuole autonome di Modena, cui seguiranno Beniamino Grandi, assessore provinciale al Turismo e Vittorio Molinari della cooperativa “La lumaca” che, per conto della Provincia, ha curato la ricerca sul turismo scolastico.
E’ previsto anche l’intervento del presidente della Provincia Emilio Sabattini.