Il 27 giugno 2006 sono scaduti i vincoli pubblici all’esproprio di aree private per servizi e opere pubbliche previste dal Piano regolatore di Reggio Emilia. È quanto segnala in un’interrogazione Fabio Filippi, del gruppo di Forza Italia, nella quale evidenzia che “il Comune dovrà rivedere il piano di investimenti, con un dispendio di tempo e di soldi e riaprire le trattative coi privati”.


Poiché la legge prevede che per rimettere il vincolo dopo la scadenza il comune corrisponda al proprietario del terreno un indennizzo, l’esponente azzurro chiede alla Giunta per quale motivo l’amministrazione comunale di Reggio Emilia “sia andata incontro ad una dimenticanza tanto “macroscopica” e se abbia disatteso la norma regionale che prevede per l’esproprio un limite massimo di cinque anni, rinnovabile una sola volta.
Filippi vuole inoltre sapere: per quali opere verrà nuovamente applicato il vincolo di uso pubblico e quali invece non verranno realizzate e quindi riclassificate con destinazioni diverse.
“Dove andranno a finire i fondi comunali, statali e regionali già stanziati per opere pubbliche?” – domanda ancora l’azzurro all’esecutivo regionale – “e quanto costerà alla collettività, in termini economici e di tempo, questa macroscopica inadempienza amministrativa del Comune reggiano?”
Il consigliere vuole infine sapere per quale motivo il Consiglio comunale di Reggio Emilia non abbia discusso la scadenza dei vincoli all’esproprio per la realizzazione di opere pubbliche.