“Molti nostri amministratori pubblici preferiscono l’autoreferenzialità e scansano il confronto. Deve essere per questo motivo che, nonostante le nostre sollecitazioni, non sono ancora cominciati gli incontri sui bilanci preventivi 2007”.

Il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone parte all’attacco e denuncia il grave ritardo con cui i sindaci e le giunte si stanno rendendo disponibili – peraltro spesso solo a parole – a discutere con i sindacati l’impostazione della “Finanziaria” 2007 degli enti locali modenesi.

“Noi abbiamo chiesto da tempo una destrutturazione dei bilanci comunali e una loro ricomposizione alla luce dei reali bisogni dei cittadini – spiega Falcone – Con alcuni Comuni, ad esempio Modena, ci sono accordi ufficiali in questo senso. Questa richiesta, che va nel segno dell’equità, incontra una certa resistenza; evidentemente non sono molti gli amministratori pubblici capaci di mettersi in discussione e di guardare oltre la gestione quotidiana, disposti a ragionare in una logica di priorità nell’assegnazione delle risorse”.

Il ragionamento del segretario Cisl è semplice: secondo Falcone la “ripresina” economica in atto non sta portando benefici alle famiglie modenesi, ma sta producendo più inflazione e avvantaggia soprattutto le rendite finanziarie e i profitti aziendali. Occorre, pertanto, un intervento della mano pubblica che consenta di ridistribuire i benefici nell’ambito della comunità.

“I bilanci 2007 devono essere predisposti sulla base di una reale politica dei redditi che tuteli il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni dagli aumenti incontrollati di prezzi, rette e tariffe. Non dimentichiamo che Modena è già una delle città più care del Nord Italia. Non è pensabile – continua Falcone – prendere scorciatoie per far quadrare i bilanci, come il vociferato aumento dell’addizionale Irpef o ritocchi di rette e tariffe. Allo stesso tempo non servono piccoli aggiustamenti o correzioni di bilancio, pensando che basti spostare un po’ di risorse da una voce all’altra per avere il sostegno del sindacato. Bisogna, invece, usare una logica diversa da quella in vigore e predisporre i bilanci preventivi alla luce delle nuove emergenze”.

È risaputo che per la Cisl le priorità sono rappresentate dalle famiglie monoreddito, con figli piccoli, dai senza-casa a quelle che vivono in affitto, le famiglie che assistono in casa disabili o anziani non autosufficienti. Inoltre bisogna liberare risorse per l’integrazione degli immigrati allo scopo di favorire il loro inserimento non solo nel lavoro, ma anche nella società e nella scuola (a partire dalla scuola per l’infanzia), e affrontare il problema della sicurezza che tante preoccupazioni sta generando in molte zone delle nostre città.