Il Consigliere Regionale avv. Enrico Aimi è oggi così intervenuto in merito al problema sicurezza oggi all’ordine del giorno in tante nostre città tra le quali anche Modena.

“La gente chiede sicurezza, giustizia, ordine, mentre la sinistra, incalzata dall’alleata ala più radicale alla quale si è svenduta con una lunga serie di alleanze suicide, continua a fallire proprio là dove è ed è stata da sempre al governo, rispondendo a Modena con fumose riunioni tampone allargate ai presidenti di circoscrizione e a Roma, approvando indulti o ventilando nuove sanatorie per gli extracomunitari, unite a carcere morbido e a proposte di legalizzazione per droghe più o meno leggere.
E per minimizzare pensa ancora di poter ingannare anche il proprio elettorato, raccontando che Modena, nonostante tutto, è ancora una città sicura.
Siamo invece ormai giunti ad uno stadio nel quale non servono più né i vertici, magari convocati in tutta fretta dopo l’ennesimo fatto di cronaca nera, né le consuete, spesso troppo comode, statistiche, né ancora le rituali quanto ripetitive promesse o le solite chiacchiere vuote che vanno da “manca l’organico” a coordiniamo le forze dell’ordine”.

“Noi, al contrario della sinistra buonista quanto ottimista continuiamo a ritenere che i problemi delle nostre città si risolvono esclusivamente;
a) con il ricovero di chi dipende dalla droga in comunità (se accetta) o in serie strutture alternative;
b) con la rigida applicazione della legge Fini – Bossi che il ministro Ferrero vuole oggi smantellare e con una accurata verifica di chi realmente ha dimora e lavoro in Italia;
c) con giudici che applichino le leggi in maniera rigorosa gratificando così il lavoro delle Forze dell’Ordine che si ritrovano troppo spesso a riarrestare il delinquente del giorno prima;
d) con la trasformazione delle carceri da strutture para alberghiere in luoghi di lavoro, studio e ferrea disciplina;
e) con il mantenimento dei Centri di Permanenza Temporanea sulla gestione dei quali devono smettere le assurde e pretestuose polemiche che ormai da troppo tempo li vedono coinvolti e all’interno dei quali devono essere svolte, nella massima libertà degli inquirenti, tutte quelle indagini atte ad identificare clandestini o extracomunitari con documenti sospetti o non in regola”.