La violenza contro le donne è una violenza di genere riconosciuta oggi dalla comunità
internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani. I dati sul fenomeno in
Italia sono allarmanti: nel 2005 sono state ottantaquattro le donne assassinate da mariti,
conviventi o ex partner, mentre, secondo una recente ricerca Istat, le donne che subiscono
violenza o maltrattamenti in famiglia sono il 25% (stessa percentuale che si registra nel
resto d’Europa); inoltre, chi trova il coraggio di sporgere denuncia ha alle spalle in media
otto-dieci anni di maltrattamenti.

Dal 1997, il Comune di Reggio Emilia ha aperto la “Casa delle Donne”, una struttura
(gestita in convenzione dall’associazione Nondasola) che in nove anni ha assistito oltre
1.300 donne, il 95% delle quali vittime di violenza in famiglia, spesso con coinvolgimento
di figli e famiglia di origine. La drammaticità del fenomeno rende necessario tenere in seria
considerazione la conseguenze della violenza nella vita delle donne sul piano psicologico,
della sicurezza-tutela, della salute, del lavoro, dei figli.

Per questa ragione, nelle scorse settimane si è riunito a Reggio il primo tavolo tematico
sulla violenza contro le donne, voluto e sostenuto dall’assessorato Diritti di Cittadinanza e
Pari Opportunità del Comune e dall’associazione Nondasola, con il coordinamento
dell’assessore Gina Pedroni.

Il progetto, tra i primi a livello nazionale, è nato con l’obiettivo di iniziare a costruire un
luogo e uno spazio per attivare politiche di contrasto alla violenza coinvolgendo quegli enti
e quelle realtà del territorio che, a diversi livelli e con specifiche competenze, operano in
situazioni legate alla violenza delle donne – ospedale, forze dell’ordine, avvocati, servizi
sociali – poiché la trasversalità e l’entità del fenomeno richiede continui confronti,
approfondimenti e sinergie che ottimizzino le diverse azioni.

All’incontro erano presenti, per il Comune di Reggio Emilia, Gina Pedroni (assessore ai
diritti di cittadinanza), Sirte Cornioli (dirigente area servizi alla persona) e Annamaria Fabbi (servizi sociali), insieme a Maria Rita Pantani (procura della repubblica), Roberto Piscopo (presidente del tribunale), Isabella Leoci (prefettura), Giovanni Ciampi (questura), Ivan Trenti (direttore generale dell’arcispedale S. Maria Nuova) e Alessandra
Campani (associazione Nondasola).

Nel sottolineare il valore dell’incontro, l’assessore Pedroni ha rilevato la necessità di “attivare una banca dati, un protocollo con indicatori nei casi di maltrattamento e una formazione interprofessionale che faciliti e uniformi le azioni”.

Tutti i partecipanti hanno sottolineato l’importanza di costruire una positiva collaborazione
in grado di attivare processi di riconoscimento e ‘svelamento’ della violenza, nonché
l’elaborazione di procedure e strategie comuni per poter affrontare in modo più efficace il
fenomeno.
I lavori del tavolo sulla violenza contro le donne proseguiranno a settembre con un nuovo
incontro al quale saranno presenti anche altri esponenti istituzionali che hanno dato la loro
disponibilità.