“Il progetto di un nuova centrale elettrica a biomasse a Finale Emilia desta non poche preoccupazioni dal punto di vista dell’impatto ambientale”. Lo ha affermato Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena rispondendo in Consiglio provinciale ad una interpellanza dei consiglieri di Rifondazione comunista e Verdi sulla proposta della ditta Agripower di Pesaro di costruire una centrale a biomasse a Massa finalese.


Il parere della Provincia in merito al progetto sarà definito solamente in fase di Valutazione dell’impatto ambientale (Via) che deve ancora iniziare, ma già da ora, con la procedura preliminare di studio ambientale appena avviata, Caldana non nasconde “tutte le nostre perplessità nei confronti di un progetto di così notevoli dimensioni, tenendo anche conto che c’è già l’ipotesi, del tutto simile a questa, di riconversione del zuccherificio”.

Durante il dibattito Stefano Lugli (Prc) ha motivato la “totale contrarietà sia al progetto di Agripower sia a quello riguardante lo zuccherificio” affermando che “non hanno alcun beneficio occupazionale, non salvaguardano la filiera agricola e hanno un impatto ambientale notevole. Non a caso il Comune ha già detto no”.
Anche Cesare Falzoni (An) ha parlato di “impianto inutile e dannoso che nessuno a Finale Emilia vuole” e si è chiesto polemicamente “cosa fa il Comune? Si oppone con decisione, oppure pensa di scaricare la responsabilità sulla Provincia?”.

Sul progetto Agripower si è conclusa in giugno la procedura cosiddetta di “scoping” che prevede un parere della Conferenza dei servizi in merito al piano di lavoro presentato dalla ditta sugli studi e gli appordonfimenti necessari in vista dello Studio di impatto ambientale. Al fine di ottenere tutti gli elementi necessari per esprimere un giudizio completo ed approfondito sul progetto, la Provincia ha indicato 95 prescrizioni. Come ribadito da Caldana, solamente in fase di Via, che ha valore di autorizzazione, la Provincia esprimerà il proprio parere defintivo.