“Tranquilli, alla fine a Modena non è successo niente! Sì proprio così, anche questa volta ci saranno “gruppi di pensiero” che approfitteranno di “un evento isolato che può significare tutto o niente”, per lanciare l’ennesimo ingiustificato segnale d’allarme, tenuto conto che a Modena (intesa come realtà provinciale) alla fine di veramente grave non è successo e non succede mai niente! In ogni caso, la bomba (piccola o grande che sia), qualcuno all’Ufficio delle Entrate di Sassuolo ce l’ha messa e lo ha fatto sicuramente con un intento ben lontano da quello ludico”.


“Apprendiamo dai mass media che questo potrebbe essere un messaggio col quale la “malavita nostrana”, ha fatto sapere di non aver gradito i recenti controlli tributari che pare abbiano messo in luce un’evasione fiscale rnilionaria.

Ma stiamo scherzando? La malavita organizzata nella provincia di Modena, visto che nessuno viene giustiziato per le strade, non esiste! E’ roba da profondo Sud, qui abbiamo solo la microcriminalità, che al massimo va a diminuire la percezione di sicurezza dei cittadini!
Certo, a Modena non si ammazzano camorristi o mafiosi per le strade, ma pare si riciclino i proventi delle attività illecite attraverso esercizi commerciali ed aziende presta nome, si presterebbero soldi ad imprenditori in difficoltà in cambio di tassi capestro, si intreccerebbero rapporti con la microcriminalità per dare vita ad una considerevole mole di attività delinquenziali e pare che qualcuno abbia partecipato a gare d’appalto degli Enti Statali.
Un’azione criminale poco visibile, capace di non destare preoccupazione nell’opinione pubblica, ma in grado di approfittare in tutti i modi della ricchezza economica espressa dal nostro tessuto sociale.
E gli effetti di questa crescente attività delinquenziale diventano, a mio parere, ancor più rilevanti se pensiamo che Modena, fino alla fine agli anni ottanta, era ai primi posti a livello nazionale per la vivibilità del proprio territorio, mentre oggi si troverebbe, tanto per citare un articolo apparso di recente su un quotidiano locale, al centro di un preoccupante triangolo criminale.
Prostituzione, spaccio di droga, rapine, furti di ogni genere, hanno relegato la nostra provincia agli ultimi posti nelle classifiche redatte ogni anno da importanti testate giornalistiche quali Italia Oggi e Sole 24 Ore, sulla base dei dati forniti dall’Istat su scala nazionale.


E mentre la CONSAP si prodigava per portare alla luce questo grave stato di cose, c’era chi si affannava a negare anche l’evidenza nel tentativo, neanche tanto celato, di ridimensionare notevolmente la situazione in cui si trova la nostra provincia, di cui questo ultimo evento dinamitardo, ne rappresenta il più evidente risultato!
Se questa bomba fosse stata messa, ad esempio, in una provincia del Sud il Ministero dell’Interno, così come è successo e succede dalla notte dei tempi, avrebbe inviato sul posto nel giro di poche ore cento uomini del Nucleo Prevenzione Crimine, prevedendo un’assegnazione straordinaria di cinquanta poliziotti e di dieci autovetture nuove alla Questura per far vedere che lo Stato si adopera per contrastare efficacemente la malavita organizzata.
La cosa triste è che fra due giorni, così come è successo per tanti episodi che si sono susseguiti recentemente nel nostro territorio, “tutto tornerà alla normalità più assoluta” e il Ministero dell’Interno potrà continuare indisturbato ad ignorare la nostra realtà, così come sta facendo da oltre dieci anni a questa parte.
E spenti i riflettori, la palla tornerà nelle mani stanche dei poliziotti modenesi fortemente demotivati dalla ben nota carenza di personale che ha contribuito, senza ombra di dubbio, a favorire l’infiltrazione della macrocriminalità nel nostro territorio.
Dopo sette mesi come questi, che hanno visto la nostra provincia salire alla “ribalta nazionale”, prima con Sassuolo, poi con Pavullo nel Frignano e Mirandola ed ora nuovamente con Sassuolo, francamante ci aspetteremmo che finalmente tutti i politici prendessero coscienza della necessità di un intervento deciso presso il Ministro AMATO, affinché gli organici della Questura e di tutti gli altri Uffici di Polizia attivi sul territorio, ricevessero quegli organici che attendono da troppo tempo.
Un intervento, tenuto conto di quanto sta succedendo nella nostra provincia, che non può attendere oltre!”.

(Michele Goldoni – Segretario Generale Prov.le CONSAP, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia)