Ha patteggiato una pena di quattro anni e quattro mesi uno degli autori della rapina alla villa di
di un imprenditore reggiano, avvenuta nella notte del 3 settembre 2005. Durante la rapina, la padrona di casa fu vittima di uno stupro da parte di uno degli assalitori. La banda venne arrestata qualche settimana più tardi dai carabinieri.


A renderlo noto il suo legale, l’avv. Antonio Cappuccio, che per il suo assistito, Ilir Allushaj, 33 anni, albanese, ha chiesto anche la concessione degli arresti domiciliari sulla quale il Pm si è riservato la decisione.

Tre di loro entrarono in casa e svegliarono il padrone di casa, colpendolo al capo con il calcio di una pistola. Lo immobilizzarono, svuotarono la cassaforte, prelevando gioielli e denaro per un bottino di oltre 100 mila euro. Non contenti due dei rapinatori scesero nella zona giorno con l’imprenditore, alla ricerca di una seconda cassaforte che in realtà non esisteva, mentre il terzo, quello armato di pistola, rimase nella camera da letto, dove sotto la minaccia di un coltello e dell’arma puntata alla testa stuprò la donna, che teneva in braccio la figlioletta.
I banditi, prima di andarsene con un quarto complice che li attendeva all’esterno, intimarono all’imprenditore di preparare molti soldi, perchè sarebbero tornati a rapire la figlia.

Successivamente i Carabinieri arrestarono anche i due basisti e ‘registi’ del colpo: due italiani, residenti nel Bolognese, che conoscevano
l’imprenditore. Allushaj, che la notte prima della rapina era stato controllato proprio a poca distanza dalla villa, fu uno dei primi arrestati; a due degli altri albanesi le custodie cautelari furono notificate in carcere dove si trovavano per reati commessi e scoperti dopo la rapina nella villa. Il processo agli altri imputati si terrà entro fine settembre.